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La Sinner manìa è già dilagante: «È un esempio per i più piccoli»

Tutti concordano: «Persona dai grandi valori, convincerà i genitori a portare i figli verso questo sport. È bellissimo»
Il campione italiano Jannik Sinner - Foto Epa/Ansa/James Ross © www.giornaledibrescia.it
Il campione italiano Jannik Sinner - Foto Epa/Ansa/James Ross © www.giornaledibrescia.it
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Quarant’otto anni dopo Adriano Panatta, un altro tennista italiano ha vinto un torneo dello Slam. Il primo a farlo in Australia. Bastano queste due note spazio-temporali per dare la dimensione di quanto accaduto a Melbourne a Jannik Sinner. Un evento destinato a fare da traino per l’intero movimento tennistico italiano.

Nei circoli

«L’augurio è che questo successo porti il tennis a diventare un vero e proprio fenomeno di massa, come accadde nel 1976», afferma Renato Vavassori, presidente dell’omonima accademia di Palazzolo. «Questo è un risultato che parte da lontano, frutto di un sistema federale basato sulla progettualità e sulla stretta collaborazione tra attività istituzionali e centri periferici. Non dimentichiamoci che oltre alla punta di diamante abbiamo diversi giocatori nei primi duecento del mondo ed una generazione di giovani molto promettenti».

Un'immagine di Jannik Sinner con la sua famiglia - Foto www.sinner-johann.com/it
Un'immagine di Jannik Sinner con la sua famiglia - Foto www.sinner-johann.com/it

Gli fa eco Alberto Paris, membro della federazione e, tra le altre, maestro del Forza e Costanza. «Il coinvolgimento delle province fa sì che ci sia una maggiore capillarità dell’offerta formativa. Recentemente c’è stato un corso d’aggiornamento a Brescia, qualcosa di impensabile una quindicina d’anni fa. Il supporto costante della federazione è basilare affinché arrivino questi risultati. Allo stesso tempo il successo di Jannik rappresenta una grande motivazione per tutti gli altri agonisti».

«Perché lo sentiamo come uno di noi», afferma il maestro Emidio Rossi. «Il tennis ha avuto tanti riferimenti stranieri, ora i bambini e i genitori si indentificano in un atleta italiano. Mi aspetto che tanti ragazzi si affaccino a questo sport: noi italiani cavalchiamo sempre l’onda e questa è un’onda bella, appagante. Domenica in tanti circoli la finale è stata vissuta in gruppo, un momento di aggregazione e di spirito comune».

Il futuro

Il numero degli affiliati è dunque destinato ad aumentare? «Tutto lascia presupporre di sì, anche se dovremo aspettare settembre, quando gli indecisi sceglieranno quale sport praticare», puntualizza Vavassori. «Sicuramente oggi il tennis italiano ha un modello da seguire, un campione a tutto tondo. Lo dimostrano le sue parole, sempre equilibrate e volte a fare squadra, vedi il rapporto con Berrettini in nazionale, il commento sui genitori o l’abbraccio a Tathiana Garbin».

Dello stesso avviso Alberto Paris: «Sinner è il personaggio perfetto, perché è un esempio positivo. Prendiamo il calcio, quanti giocatori si sentono arrivati senza aver ottenuto nulla? Uno così nasce ogni quarant’anni, per cui l’effetto domino è pressoché scontato. Mi impressiona la sua capacità di mantenere sempre i piedi per terra, nonostante i grandi traguardi che sta raggiungendo. Questa può essere la sua forza, assieme allo spirito di sacrificio ed alla voglia di migliorarsi, per restare a questi livelli per molto tempo».

Emidio Rossi accoglie in maniera raggiante quello che si può definire l’effetto-Sinner: «I bambini vogliono diventare come i loro idoli e fa piacere che in questo caso l’uomo da emulare sia una persona dai grandi valori umani. Questo, secondo me, convincerà molti genitori ad avvicinare i loro figli alla racchetta».

Faustino Loda, delegato provinciale della Federazione, vuole sottolineare il processo che ha portato alla situazione attuale del tennis italiano. «Il successo di Sinner è una splendida ciliegina sulla torta di un lavoro costante e graduale in essere ormai da alcuni anni. L’istituto di formazione Lombardi ed i vari progetti come Racchette in classe hanno seminato il campo. Ora stiamo vedendo i frutti, dato che oltre Sinner abbiamo molti giocatori nelle posizioni più alte del ranking. La storicità della vittoria ha generato molto entusiasmo che sarà molto utile per tutto il movimento, ma è qualcosa che nasce da lontano».

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