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Karate, la bresciana Pamela Bodei conquista il titolo italiano a squadre

L'atleta classe 2001 ha trionfato agli assoluti a squadre sociali di kumite con la piemontese Talarico Team
Pamela Bodei, a destra, è un’atleta in rampa di lancio - © www.giornaledibrescia.it
Pamela Bodei, a destra, è un’atleta in rampa di lancio - © www.giornaledibrescia.it
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Poco più di due anni fa, durante un periodo di gran lavoro, ma avaro di risultati, al termine di una gara andata male, era arrivata a chiedere al padre «Secondo te sono finita?». «A parer mio no – le aveva risposto lui, suo tifoso numero uno - ma devi trovare l’equilibrio e puoi farlo solo in te stessa».

A guardare quel che è successo nei mesi che sono seguiti arrivando al fine settimana scorso parrebbe proprio che Pamela Bodei, classe 2001 di Nuvolento, non solo abbia trovato quell’equilibrio, ma abbia pure cementato la consapevolezza nelle sue capacità. La karateka, salita per la prima volta sul tatami a 7 anni, a Prevalle, sabato si è laureata campionessa italiana negli assoluti a squadre sociali di kumite con la piemontese Talarico Team a discapito del G.S. Fiamme Oro.

E lo ha fatto trascinando la sua squadra (composta anche da Giorgia Fabbri, Veronica Brunori, Linda Stasi e Amelie Perpetuin) battendo «l’imbattibile» in Italia - per dirla con le parole del padre Emanuele - vice campionessa del mondo Silvia Semeraro, che non perdeva una finale da 9 anni. Lo ha fatto inventandosi una giocata galattica sul 1-1, «una spazzata pazzesca». «Sono soddisfatta della mia prestazione - la ripercorre l’alteta fresca di medaglia e in questi giorni in Israele con la Nazionale – e grata di aver raggiunto questo obiettivo con la mia squadra. Già durante le eliminatorie ero fiduciosa, ma la coesione della finale ha fatto la differenza. Noi atlete e il coach Calderazzo: tutti impeccabili. La strada è quella giusta, non resta che migliorarsi».

E Bodei di miglioramenti ne sa qualcosa. Dopo i primi anni tra Prevalle e Serle, sono arrivati il passaggio al Karate Nakayama del maestro Michele Cornolò e l’ingresso nella Nazionale giovanile; poi l’approdo al Master Rapid di Ghedi e la conquista di italiani a squadre e Coppa Italia con la guida del maestro Francesco Landi, nonché il quinto posto alla Première League con la sfida all’idolo Alisa Buchiger solo per citare alcuni trionfi. C’è stato poi il momento complesso, segnato dal grande interrogativo, seguito da un salto: il trasferimento a Torino e gli allenamenti col maestro Gennaro Talarico. E lì sono ripresi i risultati, con la scalata del ranking mondiale dal 100esimo al 21esimo posto.

«Da un anno poi ho intrapreso un percorso con la psicologa Claudia Maffi che mi ha fatto maturare tantissimo a livello personale ed emotivo, credo di aver trovato la condizione mentale quasi perfetta per le gare. Il prossimo obiettivo è la serie A in Turchia e poi punto ad entrare in un gruppo sportivo, diventare atleta professionista a tutti gli effetti». «Siamo orgogliosissimi dei risultati della nostra concittadina – si complimenta il sindaco Giovanni Santini - fa piacere vedere i nostri ragazzi portare in alto il nome di Nuvolento».

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