Jacobs riparte vincendo a Lodz, ma la testa è già ai Mondiali

Per seguire dal vivo l’esordio stagionale del campione olimpico, gli appassionati di atletica, nonostante neve e gelo all’esterno, riempiono l’Atlas Arena. Un rettilineo e tre pedane, due ore e quaranta di show con un protagonista: Marcell Jacobs. Il desenzanese torna in azione 172 giorni dopo il trionfo nell’Europeo di Monaco, ricevendo l’applauso più scrosciante nonostante abbia battuto nei 60 il beniamino di casa, Dominik Kopec, leader continentale stagionale con 6”56 insieme al tedesco Wagner e allo svedese Larsson.
Serie utile
La buona notizia del sabato di Lodz è che la striscia di imbattibilità al coperto di Jacobs prosegue, toccando quota 19 prove. In batteria (6”61) e in finale (6”57) il poliziotto mette il torso davanti ai rivali, ma le risposte che si aspettavano dalla Polonia sono a metà. Il nuovo sponsor tecnico colora di giallo fosforescente la canottiera e di arancio sgargiante le sue scarpe, ma al secondo sparo della batteria - il primo era stato annullato per falsa partenza - il poliziotto fatica oltremodo a mettersi in moto. Quando riesce a lanciarsi, l’impressione non è male, sebbene l’impegno sia limitato. Il bresciano non si attiva al massimo, ma porta a casa 6”61: nell’esordio indoor del 2022, in batteria a Berlino fece 6”57.
Differenze
Che qualcosa sia cambiato rispetto a 12 mesi fa lo si capisce nella seconda volata, di certo non esaltante. Jacobs conquista la Orlen Cup in 6”57, contenendo la foga di Kopec, fermatosi a 6”60. Rispetto alla finale della prima uscita del 2022 mancano all’appello sei centesimi (nel 2021 invece aveva aperto la stagione con 6”55), perché l’azione di corsa è ancora in costruzione.
Come era stato annunciato dal tecnico Paolo Camossi, il gardesano sta lavorando per incrementare l’ampiezza della falcata ed è normale quindi che ritmica di corsa e apertura del compasso non siano ancora tarati. Da qui agli Europei di Istanbul mancano quattro settimane, ma l’impressione è che per difendere l’oro acciuffato due anni fa a Torun possa bastare un crono di poco inferiore a 6”50. L’inverno quindi più che produrre beneficio diretto sui 60 metri - al momento in cui andiamo in stampa il 6”57 di Jacobs è il sesto al mondo in stagione, il quarto in Europa - servirà per portarsi avanti sui 100. È infatti il Mondiale all’aperto sulla distanza regina il vero obiettivo del 2023.
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
