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Jacobs: «Al mio 2022 do un 9, nel 2023 voglio Mondiale e record»

Il bilancio dello sprinter di Desenzano: «Due ori non sono male... Al primato di Bolt penso per il prossimo anno»
Marcell Jacobs con il sindaco Guido Malinverno a Desenzano - Foto New Reporter Papetti © www.giornaledibrescia.it
Marcell Jacobs con il sindaco Guido Malinverno a Desenzano - Foto New Reporter Papetti © www.giornaledibrescia.it
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Anche per l’uomo più veloce del mondo la fine dell'anno è tempo di bilanci. Per fortuna anche nel 2022 le cose da buttare dalla finestra sono meno di quelle da tenere per Marcell Jacobs. E in attesa di dirimere la matassa relativa al ritiro invernale (la partenza è fissata per il 28 dicembre, l’ipotesi Abu Dhabi è sempre più accreditata della classica Tenerife), il campione olimpico dei 100 metri si ristabilisce sul Garda per un paio di settimane abbondanti tra allenamenti sulla pista «di casa» a Manerba e appuntamenti con gli affetti.

Jacobs, alla fine come è stato il suo 2022?

«È stato un anno importante e pieno di insegnamenti. Sono cambiate tante cose, era l’anno post olimpico e forse quello più difficile viste le aspettative delle persone e le mie in primis. È iniziato bene vincendo l’oro mondiale indoor facendo il nuovo recordo europeo. Purtroppo c’è stato quell’infortunio e qualche altro intoppo che non mi hanno consentito di arrivare ai Mondiali in forma, anzi ci sono arrivato ancora infortunato. Questo non mi ha dato la possibilità di valorizzarmi, ma poi con il campionato europeo siamo riusciti a portare a casa due medaglie d’oro su tre. Credo che sia un ottimo anno e un grande insegnamento per gli anni futuri».

Che voto ci diamo?

«Possiamo dire 9. Il 10 sarebbe stata la perfezione con le tre medaglie d’oro».

Agli Europei dopo l’oro disse che aveva sofferto quanto detto su di lei durante i Mondiali, dedicando l’oro di Monaco soprattutto a chi non aveva creduto in lei. Conferma?

«Sì. Perché si sa che è facile parlare quando un atleta non porta a casa i risultati. Io però mi sono focalizzato su quelli che sono i miei obiettivi, su quello che so di valere. So che ci sono le critiche, ma fanno parte del gioco. È importante riceverne e saperle accettare. E trasformarle in forza per andare ancora più forte».

Nel mirino c’è il Mondiale di Budapest?

«Assolutamente. È l’unica medaglia che mi manca, mi consentirebbe di chiudere un cerchio e aprirne un altro, quindi tutto è focalizzato su agosto».

E al record del mondo ci crede davvero?

«La mia risposta è che bisogna sempre sognare in grande e io credo che che con campionato del mondo e record sarebbe una buona stagione...».

Ma è un ragionamento già per l’anno prossimo, quello del primato di Bolt?

«Sì, sul 2023. L’anno scorso non sono riuscito a migliorare il mio 9’’80 sui 100 perché non mi sono mai allenato bene per via degli infortuni. Potevo migliorarlo quel tempo. Sapevo che le gare indoor valevano più del 9’’80. Gli infortuni vanno solo trasformati in energia e voglia di fare meglio».

Non parla mai del record mondiale indoor. Non ci pensa?

«Forse perché i 100 metri sono i 100. I 60 li faccio perché non mi piace stare fermo a lungo. Preferisco valutare in gara il mio lavoro e capire cosa c’è da aggiustare. In gara mi trasformo. Al primato mondiale indoor non ci ho pensato, ma potrei farlo».

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