Altri sport

Handbike, Scarpari al Giro: quarto posto al Giro d'Italia grazie alla forza

L’incidente, l’incontro con la Vighenzi, a passione abbinata a tanto allenamento
Scarpari a Pisa con, da sinistra, Serrecchia, Zanoni e la moglie - © www.giornaledibrescia.it
Scarpari a Pisa con, da sinistra, Serrecchia, Zanoni e la moglie - © www.giornaledibrescia.it
AA

Un quarto posto al Giro d’Italia, al termine di una stagione che è anche quella del debutto della società. Per un sodalizio che va ben oltre l’ambito sportivo e che, mediante sudore, impegno, presenza, vuole essere testimonianza e punto di riferimento. Mauro Scarpari, 48enne orginario di Botticino e di casa a Mazzano, due fine settimana fa ha chiuso il suo sesto Giro d’Italia handbike col miglior piazzamento di sempre: un quarto posto nella categoria mh3 conseguito vestendo i colori della Polisportiva Vighenzi.

La storica società presieduta da Andrea Zanoni, che al suo attivo ha calcio, pallavolo, basket, atletica leggera, ginnastica artistica, sci e bocce, conosciuta la storia di Scarpari, lo ha accolto come atleta dopo la primavera scorsa e si è affiliata alla Federazione ciclismo avviando così una strada nuova in sella all’handbike. «Questo quarto posto, a 48 anni – racconta Scarpari, in sedia a rotelle a causa di un incidente all’uscita della pista da motocross – è davvero tanto, ed è il frutto del sostegno di una società in cui mi sento a casa, e di una preparazione ben strutturata e mirata, oltre a una gestione specifica delle varie tappe predisposta da Simone Serrecchia, preparatore atletico federale e dottore in Scienze dell’alimentazione umana e nutrizione sportiva, che mi segue da due anni, e con il quale sono passato da un ottavo posto all’attuale».

Icona Newsletter

@Sport

Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.

Conquistato dopo un Giro corso dall’inizio alla fine con un leggero infortunio. «Ma Mauro va come un treno – puntualizza Serrecchia – è determinatissimo e disciplinato, ha una dedizione e una passione incredibili che mette poi negli allenamenti quotidiani su strada e sui rulli e nel potenziamento in palestra, tre volte a settimana». Caratteristiche che riversa anche nell’impegno nelle scuole (anche fuori provincia), nei camp estivi, negli incontri con i giovanissimi per dire loro, con la sua storia fatta di riscatto e forza di volontà, che la disabilità non deve fermare.

Il sogno? Acquistare handbike per portare in pista, su strada, chi non ha la possibilità, chi pensa di non averne la forza. Sogno condiviso con la Vighenzi. «Quando ho conosciuto Mauro – racconta il patron Zanoni – sono stato colpito dal suo essere vulcanico e dal suo desiderio di avvicinare altre persone per aiutarle a trovare stimoli e motivazioni. Il consiglio ha subito accettato di aprire alla sua disciplina e direi che questo primo anno ci ha regalato un risultato eccellente. Stiamo già pianificando il prossimo, per imbastire qualcosa di più ampio, accogliere altri atleti e, perché no, fare una piccola squadra».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato