Altri sport

Giro d'Italia, il leone d'Eritrea Birmay vince una tappa ed è nella storia

Impresa dell'atleta di Asmara che in volata batte Van der Poel che s'inchina al re nero
Il leone d'Eritrea Birmay ha vinto la decima tappa del Giro d'Italia - Foto Ansa/Maurizio Brambatti © www.giornaledibrescia.it
Il leone d'Eritrea Birmay ha vinto la decima tappa del Giro d'Italia - Foto Ansa/Maurizio Brambatti © www.giornaledibrescia.it
AA

Una piccola, grande pagina di storia. Di quelle che lo sport talvolta regala. Oggi l'ha scritta un ragazzo di 22 anni venuto dal Corno d'Africa.

Biniam Girmay - già vincitore della Gand Wevelgem quest'anno - si è aggiudicato con un'autentica impresa nel finale la decima tappa del Giro d'Italia. È il primo corridore africano di colore (nel 1979 il colpo riuscì al sudafricano bianco van Heerden) e il primo eritreo a vincere una frazione della corsa rosa nelle sue 105 edizioni. E, impresa nell'impresa, il ruggito di questa nuova stella del ciclismo si è levato al termine di un testa a testa combattuto a suon di watt scaricati sui pedali su una leggera salita con un altro astro della nuova generazione del calibro di Mathieu Van der Poel

Proprio l'olandese dell'Alpecin Fenix, quando ha compreso di non riuscire a tenere il passo di Birmay, scattato con una scelta di tempo che è parsa azzardata ma che si è rivelata vincente, ha levato al cielo il pollice, riconoscendo vittoria e onore all'eritreo dell'Intermarché. Al team francese deve molto il trionfatore di giornata, scortato da una pattuglia dei suoi che ha incluso uno strepitoso Domenico Pozzovivo (39 anni) in autentico stato di grazia. Specie quando ad una manciata di chilometri dalla fine il 22enne ha clamorosamente sbagliato una curva, andando lungo e ritrovandosi costretto a ricucire uno strappo e riagguantare Mvdp alla cui ruota era stato sin lì incollato.

Terzo un ottimo Vincenzo Albanese, in una giornata in cui sono tornati a farsi vedere anche Nibali e Yates.

Il passaggio per le strade di Filottrano, il paese di Michele Scarponi - Immagini Rai
Il passaggio per le strade di Filottrano, il paese di Michele Scarponi - Immagini Rai

Ma a commuovere tutti nel peloton, a partire dalla confermata maglia rosa Juan Pedro Lopez (Trek Segafredo) - tra i primi assieme a Mvdp ad abbracciare Birmay e congratularsi con lui dopo la vittoria - è stato il passaggio per le strade di Filottrano, il paese di Michele Scarponi, indimenticato campione dell'Astana, la cui gigantografia ha dominato la sfilata del gruppo tra due ali di folla esultante, e il cui ricordo oggi è stato palpabile a cinque anni dal tragico incidente in allenamento che ha strappato troppo presto il suo sorriso al ciclismo e ai suoi affetti. Ma forse non è un caso che proprio tra quei muri marchigiani cari a Scarponi oggi sia nata una nuova stella e sia stata scritta la storia dello sport che Michele tanto amava. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia