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Giro d'Italia: Cavendish vince in volata, quinto Mareczko

Impresa del britannico nella seconda e ultima tappa in linea in terra ungherese. Bene il bresciano Kuba che sfiora il podio
Filippo Tagliani, Samuele Rivi e Mattia Bais alla terza tappa del Giro d'Italia - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Filippo Tagliani, Samuele Rivi e Mattia Bais alla terza tappa del Giro d'Italia - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Sulle rive del lago Balaton l'inglese Mark Cavendish regala spettacolo e la spunta in una volata affollatissima aggiudicandosi la terza tappa del Giro d'Italia, seconda il linea dopo il giorno della crono vinta dall'altro inglese eccellente, Simon Yates.

Per Cavendish è la 16esima vittoria di una frazione al Giro. I bresciani lo ricordano soprattutto per la vittoria alla tappa finale del Giro 2013 proprio all'ombra della Maddalena: la passerella nel cuore della Leonessa fu per altro l'ultima partecipazione ad una corsa rosa del 36enne dell'isola di Mann, assente da 9 anni. E ora tornato da par suo, a riprova che gli anni pesano, sì, ma sempre meno di un'esperienza e di una carriera affollate di successi a Tour, Giro e non solo. 

L'atleta della Quick-Step è arrivato davanti ad Arnaud Démare (Groupama), Fernando Gaviria (UAE), Biniam Girmay (Intermarché, già secondo al traguardo venerdì) e al gardesano Jakub Mareczko della Alpecin Fenix, che ha sfiorato il podio, quasi un omaggio in chiave bresciana al campionissimo Michele Dancelli, nel giorno del suo 80esimo compleanno. 

Ancora Tagliani

Ma per quanto riguarda i portacolori del Bresciano, a mettersi in evidenza ancora una volta prima di Mareczko - sostenuto anche dalla maglia rosa, il compagno di squadra Van Der Poel -, è stato Filippo Tagliani. Il ciclista di Soprazzocco è tornato in fuga da lontano, praticamente dal via, proprio come avvenuto nella prima frazione della corsa rosa edizione 2022. Con lui proprio come l'altroieri il compagno della Drone Hopper Androni Giocattoli, Mattia Bais. A loro si è unito un terzo italiano, Samuele Rivi della Eolo-Kometa.

Una «fuga bidone» - per dirla con gergo del peloton, davanti alla quale qualcuno storce il naso - ma che costituisce opzione vecchia come il ciclismo per chi, armato di buona gamba, approfitta per far punti ai traguardi volanti e mettere in tasca anche una certa dose di visibilità che non guasta a carriera e sponsor.

Anche stavolta, il gruppo - che prima ha lasciato fare, garantendo fino a 6 minuti di vantaggio ai tre battistrada - ha ridotto il margine progressivamente, complice il forcing targato Alpecin-Fenix, fino a inghiottire dapprima proprio Tagliani, che ha mollato attorno ai 50 km dalla conclusione, e quindi gli ultimi due fuggitivi quando di chilometri al traguardo ne mancavano 28. 

Classifica

In fatto di classifica, resta in testa come detto l'olandese Mathieu Van der Poel, seguito dal connazionale del vincitore di giornata, Simon Yates (BikeExchange) e seguito da un altro big che mancava da tempo al Giro, complice la pausa presa per capire se proseguire nel ciclismo, l'olandese Tom Dumoulin (Jumbo-Visma). Quarto - e primo degli italiani - Matteo Sobrero (BikeExchange), brillante nella prova a cronometro di ieri.

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