Chevrolet Spark una scintilla che brilla in città

Dal nostro inviato
Massimo Cortesi
ATENE
Chevrolet ha basato gran parte delle sue fortune nel nostro Paese sulla ampia offerta di vetture bi-fuel, benzina-Gpl, e sulla Matiz, simpatica city car che ha riempito i tormentati percorsi urbani nazionali.
Ora, mentre per il Gpl le fortune non sembrano destinate a scemare (visto che il ministro Scajola ha appena annunciato incentivi anche nel 2010), per la Matiz è giunto il momento della pensione. Al suo posto arriva la Spark (scintilla), che innalza i contenuti di sicurezza, comfort e prestazioni.
Le dimensioni, pur restando ampiamente nell'ambito delle compatte, sono cresciute a 3,64 m, con un passo di 2,37 (un record nel segmento) che garantisce eccellente abitabilità per quattro adulti, anche taglia XL, con la vettura che, comunque, è omologata per cinque. L'esterno è caratterizzato da una linea ad effetto cuneo, piuttosto squadrata e verticale, non troppo lontana parente di quella della Opel Agila e della Suzuki Splash (che sempre in orbita GM sono), ma è caratterizzata dai grandi gruppi ottici anteriori, che risalgono lungo le bordature del muso e da quelli posteriori in stile Corvette, per rimarcare il lato yankee della piccola Chevy. "Invisibile" la maniglia della portiera posteriore, annegata nel montante. Sul generoso paraurti posteriore si notano i sensori di parcheggio, una sciccheria in questa categoria, ma assai utili, vista la vocazione strettamente urbana del mezzo.
Gli interni sono ben disegnati e accoglienti (e ci sono sembrati, per la categoria, ben insonorizzati) e divertente è la strumentazione, misto digitale-analogica, di tipo motociclistico, che racchiude tutto in una trentina di cm assai ben leggibili. Presente l'ormai immancabile presa Usb/Aux in. Strana la differente lunghezza dei braccioli nelle portiere: sulle versioni meno accessoriate, infatti, questi sono più corti e costringono a spostare all'indietro la mano per alzare o abbassare i cristalli. Notevole la dotazione di airbags, sei.
Sotto il cofano la scelta è ristretta a due motori quattro cilindri a benzina (ovviamente entrambi proposti anche con Gpl, con emissioni di CO2 fino a soli 110g/km), di 1.0 e 1.2 litri, rispettivamente con 68 e 81 Cv. Li abbiamo provati entrambi nei percorsi urbani, extraurbani ed autostradali che circondano Atene, caratterizzata da un traffico decisamente caotico e poco rispettoso della segnaletica (ma, almeno, ai semafori si fermano): il 1.0 ha rivelato la sua vocazione prettamente urbana, mentre in autostrada ha richiesto qualche passaggio di troppo alle marca più basse, specie sui saliscendi; il 1.2 è decisamente più flessibile e consente anche di viaggiare a pieno carico con disinvoltura. Nessun problema, almeno al primo contatto, a sterzo e freni, che hanno digerito bene anche il consunto e disomogeneo asfalto ellenico.
La Spark è disponibile in quattro allestimenti, in crescendo di dotazioni: i prezzi, molto competitivi, vanno da 8.950 a 11.050 euro per la 1.0 e da 11.450 a 12.050 per la 1.2. Le Gpl costano 2.000 euro in più, ma godono degli incentivi governativi.
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