California Custom «minimal», ma mica poi tanto

Nuova Guzzi California atto secondo: da qualche giorno è in consegna anche la versione Custom (l'altra è la Touring) della 1400 della casa di Mandello Lario, uno dei marchi clou oggi del gruppo Piaggio. Le prime note ufficiali sulle vendite della California 1400 sono incoraggianti e il pubblico europeo ha dimostrato di gradire questo importante rifacimento di un modello storico della Moto Guzzi, nato più di quarant'anni fa come edizione americaneggiante delle prime versioni della V7 (750 e 850 cc.).
La California, allora, fu messa in produzione come edizione stradale di quella V7 che la Moto Guzzi allestì per le Forze dell'ordine statunitensi: in quegli anni la Moto Guzzi California sconfisse la concorrenza interna della mitica Harley Davidson e gli stilemi americaneggianti, adottati alla bisogna dalla casa lariana, piacquero molto anche in Europa dove si celebrò con vendite importanti quella prima versione più accessoriata e curata della classica e nuda V7. Il manubrio a corna di bue, la sella bicolore e l'ampio parabrezza furono gli elementi caratterizzanti di quella che, col tempo, divenne un simbolo della casa di Mandello Lario ora riproposto con grande bravura.
Per la cronaca, la California 1400 di oggi ha nulla a che vedere con i modelli del passato se non lo schema motoristico due cilindri a V, riproposto qui, pur modificato radicalmente nella sostanza. La versione Custom di questa 1400 presenta, rispetto alla già conosciuta California Touring, una variazione sul tema in senso estetico con alcune scelte che rendono più essenziali le linee: questa radicalizzazione è molto gradita a chi apprezza il taglio deciso delle custom più essenziali, pronte all'uso ma anche adatte a mille personalizzazioni. Il prezzo di listino di 17.300 euro (2.000 in meno della Touring) della California Custom è adeguato, anche perché questa versione minimal cela tutta la tecnologia e modernità messa in atto in questi anni dal Gruppo Piaggio per rilanciare la Moto Guzzi.
Dal punto di vista meccanico, invece, le parti comuni con la California Touring (in vendita da novembre) sono davvero tante a cominciare dal propulsore che è stato ripreso per intero: albero a cammes in testa che comanda 4 valvole per cilindro, controllo di trazione, variazione della mappatura elettronica, Abs di serie. Anche in questo caso la tradizione si è coniugata con la più moderna tecnologia: l'elettronica con i suoi controlli e settaggi è stata usata per rendere molto dolce la guida del bicilindrico dall'erogazione pastosa sin dai bassi regimi, lasciando poi il resto del lavoro all'Abs e al controllo di trazione.
Cosa c'è di nuovo e interessante in questa versione Custom: per prima cosa il look è meno ricco di accessori (di serie) per il turismo; la mancanza del parabrezza e il manubrio più basso e diritto (drag bar) danno subito il senso di una posizione in sella diversa rispetto alla Touring, più votata al comfort: nel caso di questa edizione Custom - come si conviene a moto di questo tipo - la guida è più sportiva e diretta anche se la massa totale, di poco superiore ai 300 kg, deve far porre tanta attenzione nelle manovre a bassa velocità. Il propulsore della California Custom 1400 riconferma le ottime qualità già espresse nelle Touring: il due cilindri a V di 90° (1.380 cc la cilindrata esatta) è alimentato dall'iniezione elettronica (già presente in verità sulla California 1100 vecchia edizione) e l'elettronica comanda l'acceleratore (ride by wire) e tre sono le diverse mappature a scelta del guidatore; sempre su tre posizioni è impostabile il controllo di trazione. Per la trasmissione finale, la Moto Guzzi è ricorsa ancora una volta alla classica, comoda e pulita, trasmissione cardanica punto fermo dei motori a V di questa gloriosa casa.
Luca Scarpat
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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