Il bresciano Moris Ciccone è campione del mondo nella Pole Sport

Il gradino più alto del podio era già stato suo nel 2018 in quella che sarebbe dovuta essere la sua ultima gara mondiale; qualche mese fa, però, ci ha ripensato e ha deciso di riprovarci. E ora, attraverso un «Viaggio nel limbo», è tornato a tingere di oro il suo percorso. Moris Ciccone, classe 1990, di Botticino, ha vinto i campionati del mondo di Pole Sport, organizzati dalla Posa, la Pole Sport & Art World Federation e disputatisi a Budapest dal 9 al 14 dicembre, bissando così il successo colto 7 anni fa.
L’esperienza
«È stata un'esperienza davvero tosta – la ripercorre – molto più della scorsa e grandissima è la soddisfazione per avercela fatta. Il livello era molto alto, i tempi della competizione sono stati lunghi; la mia prova poi è stata verso mezzanotte, quindi ho dovuto passare l’intera giornata a gestire energie, tensione, picchi di adrenalina, ma tutto è andato per il verso giusto e ho imparato tantissimo, acquisendo ancor più controllo di me».
Categoria più alta
Primeggiando in quella che è una specialità vicina alla ginnastica, che unisce danza e acrobazie, con gli atleti ad eseguire esercizi e figure su un palo metallico, secondo prove di resistenza, equilibrio, flessibilità e forza, Ciccone ha trionfato nella categoria più alta, la «Senior Men Competitive». E lo ha fatto con l'esibizione «Viaggio nel limbo».
«Non è richiesto un tema nelle gare sportive, ma averlo aiuta a tirar fuori quel che vuoi esprimere: movimenti, ricerca degli stessi, espressioni. Il mio è stato dunque un viaggio in questo limbo che cattura e porta da una parte all’altra, e sono abbastanza soddisfatto di come sia andata. Ancor più del piazzamento ottenuto».
Nel 2018
Arrivato a distanza di tempo dal precedente: «Nel 2018 avevo deciso che quello sarebbe stato il mio ultimo campionato del mondo da atleta, per dedicarmi poi al ramo più artistico di questo sport, ovvero la Pole Art, ma un anno fa mi è venuta voglia di riprovarci. Così mi sono messo al lavoro, ad aprile ho vinto i Nazionali e mi sono assicurato la qualificazione al Mondiale. Sono tornato consapevole che mi sarei potuto togliere soddisfazioni, ma anche del fatto che avrei dovuto competere con atleti molto forti, che mi avrebbero dato filo da torcere, quindi questo oro mi rende molto felice».
Passione e determinazione
Anche perché Ciccone lo ha conquistato affrontando professionisti, mentre lui che nella vita è impiegato: «Lo faccio per passione, con tanta determinazione mi alleno due ore al giorno dopo il lavoro nella palestra Da Family di Medole che è casa. Ho la fortuna di essere sostenuto dalla famiglia, da Omar, persona molto vicina, che mi segue sempre, dagli affetti e non possono che essere grato a tutti, compresi i datori di lavoro. Non ho un coach, ma sono aiutato da Ingrid per la parte artistica, Yana e Cristina per quella tecnica, e da Giuseppe che mi dà assistenza per gli elementi rischiosi, convinto che, se c'è un team, le cose escono sempre meglio».
E ora? «Ho già voglia di rimettermi in gioco per provare a superare qualche altro limite, e vorrei incoraggiare sempre più gente ad avvicinarsi alla Pole Sport, perché dà davvero tantissimo».
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