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Bresciani. Che bello quel «tributo» Ferrari

Luciano Dal Ben e Giacomo Mingotti protagonisti dell'evento «pre» Mille Miglia
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Centocinquanta auto di 43 modelli diversi realizzati dal 1958 a oggi, provenienti da 23 nazioni a fronte di 375 auto d'epoca, costruite invece tra il 1927 e il 1957. Storia e contemporaneità a confronto, da un lato le basi su cui, dall'altro, si sono sviluppate conoscenze e tecnologie.
Racchiuse in un'unica gara divisa in qualche modo, a sua volta, a metà: la Mille Miglia e il Ferrari Tribute to Mille Miglia. Quest'ultimo ha visto classificarsi al 21° posto l'equipaggio bresciano di Giacomo Mingotti e Luciano Dal Ben - alla seconda esperienza col Ferrari Tribute - a bordo della loro 458 Italia rossa, la vettura più recente in gara, con un mese o forse meno di vita.
A sentire Dal Ben, correre al Ferrari Tribute è pari niente meno che alla realizzazione «del sogno di un bambino, quando mi immaginavo pilota alla Mille Miglia. Ma solo su una Ferrari». A contribuire all'atmosfera fiabesca, oltre al calore costante del pubblico che li ha accompagnati per tutte le miglia, le dolci pendenze del Chianti, l'ingresso a piazza del Campo a Siena, i percorsi tra Toscana e Lazio punteggiata di quando in quando «da un cagnolino, dagli anziani che ci aspettavano in luoghi che, se non fosse per la corsa, non vedremmo mai».
Il percorso del Ferrari Tribute era identico al tracciato delle auto storiche, eccezion fatta «per alcune prove speciali» spiegano Mingotti e Dal Ben, che anticipano sin da ora la loro partecipazione all'edizione 2012. L'equipaggio bresciano infine tributa un ringraziamento al direttore di Ferrari, Antonio Ghini, ideatore dell'iniziativa, peraltro allestita in modo tale che «siamo convinti, incontrerebbe il favore di Enzo Ferrari, e poi ad Alessandro Casali e ai fratelli Binelli, artefici di una “macchina” impeccabile»

r. m.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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