Benzina, gasolio, Gpl o metano? A conti fatti...

I carburanti in Italia hanno costi tra i più alti al mondo. Perciò ciascuno cerca di usare il tipo di carburante adatto alle sue esigenze ed alle sue possibilità economiche. Oggi si assiste, ad esempio, ad una buona diffusione delle vetture ibride, che associano alla propulsione termica (benzina o Diesel) anche quella elettrica, utile soprattutto per vincere l'inerzia della vettura da ferma: queste vetture, però, consumano poco soprattutto nell'uso urbano, con frequenti stop&go. Inoltre, se tenete per molti anni un’ibrida (che, ricca di tecnologia, ha in genere un costo elevato) dovete anche mettere in conto la sostituzione (onerosa) delle batterie.
Il confronto più «logico» è quindi quello che di solito si fa tra benzina, gasolio, Gpl o metano. Ciascun tipo con pro e contro, legati all'uso che della vettura si intende fare.
Per orientarci, compariamo i tipi di alimentazione su uno stesso modello di auto. Ad esempio l’apprezzato Suv Kia Sportage, è disponibile con motore Diesel (1.7 da 116 Cv e trazione 2wd o 2.0 sino a 184 Cv e trazione Awd), benzina (1.6 Gdi da 135 Cv) o bifuel benzina-Gpl (1.6 da 135 Cv iniezione diretta sia di benzina, sia di Gpl, esclusiva Brc). Non c'è una versione bifuel benzina-metano.
Al di là dei consumi di omologazione, quelli riscontrati in prove prolungate su strada, ci dicono che il 1.6 benzina percorre in media circa 12 km/litro, il 1.7 Diesel 16, il 2.0 Diesel da 184 Cv 12,5 ed il 1.6 a Gpl 10 km. Sono differenze sostanziali, a cui, però, applicare due coefficienti: il primo è il prezzo del carburante, con la benzina che, in media, costa 1,8 euro, il gasolio 1,6 ed il Gpl 0,75. Considerando il Gpl, al prezzo di 1 litro di benzina se ne acquistano 2,4, con cui si percorrono 24 km, il doppio.
La scelta sembrerebbe perciò facile. Bisogna però tenere conto del secondo fattore, il prezzo dell’auto: infatti la Sportage Gpl costa 1.100 euro di più di quella a benzina. C'è poi un terzo fattore, le prestazioni: anche se tra funzionamento a benzina e a Gpl non si dichiarano differenze, basta imboccare una strada di montagna per accorgersi che l'alimentazione a benzina «risponde» di più. Quarto, non trascurabile, fattore: il serbatoio del Gpl occupa il vano della ruota di scorta e, quindi, vi resta solo il kit ripara gomme, inutile contro tagli e «pizzicature» nello pneumatico.
Aggiungendo 1.000 euro (ma la differenza sale, rispetto al 1.6 benzina, di oltre 2.000 euro) si accede al 1.7 Diesel, con una coppia maggiore ed autonomie notevoli (880 km), grazie ai 16 km/litro ed al serbatoio da 55 litri. È chiaro che questa motorizzazione si addice perciò agli stradisti, che percorrono oltre 25.000 km/anno ed ammortizzano così in quattro o cinque anni la differenza di prezzo.
Se invece vi interessano prestazioni e trazione integrale, che vi trae d'impaccio sui fondi difficili, passate al 2.0 Awd Diesel da 184 Cv: però dovete sborsare 30mila euro.
Oggi, l’alimentazione più conveniente sembra però quella bifuel benzina-metano: il metano costa circa 1 euro al kg, che equivale a circa 3 litri, con cui si percorrono in media 24 km. Ora poi ci sono numerose vetture anche di categoria premium, che uniscono lusso e prestazioni a costi di esercizio contenuti. Basti pensare che, secondo Federmetano, chi andasse in vacanza da Milano a Gallipoli (per un totale di 2.300 km) con un'auto media a benzina spenderebbe 417 euro, contro 152 con un auto a metano (-265 euro), oppure da Bologna a San Vito Lo Capo, in Sicilia, 526 euro contro 191 (-335). I moderni motori bifuel benzina-metano, con turbo a bassa pressione, sono efficienti e silenziosi e le prestazioni a metano sono praticamente identiche a quelle a benzina. I difetti? In primis l'incompleta diffusione dei distributori di metano: ce ne sono molti al Nord, Nord Est ed Emilia Romagna, meno al Centro e pochi al Sud (meglio in Puglia). Zero in Sardegna. E poi non ci sono in autostrada: in genere i distributori sono vicino ai caselli, però bisogna uscire e rientrare ed un pieno di metano può richiedere parecchi minuti, specie se ci sono altri che attendono di rifornirsi (col gas non è permesso il self service). È anche vero che le auto a metano mantengono il serbatoio della benzina, quindi nei viaggi potete usare anche quello: avrete autonomie superiori ai 1.000 km, ma, perderete un po' del vantaggio economico (senza contare che la bifuel costa più di una pari cilindrata a benzina). E poi la scarsa disponibilità di modelli: per esempio non ci sono praticamente Suv o fuoristrada a metano.
Insomma, economicamente la scelta va fatta basandosi su costo d'acquisto e percorrenza: se, invece, amate il cosiddetto «effetto pompa» (ovvero sborsare pochi euro al rifornimento) ed avete una coscienza ecologica sviluppata, fate un pensierino al metano. Per entrambi le voci citate resta il campione.
Massimo Cortesi
PREZZI
Il prezzo di un litro di carburante in Italia è abbastanza diverso nelle varie regioni. In media, oggi, possiamo calcolare che un litro di «verde» costi 1,8 euro, un litro di gasolio tra 1,6 ed 1,7 ed un litro di Gpl 0,75. Il metano circa 1 euro, ma si tratta del prezzo al kg, pari all’incirca a 3-4 litri (il volume varia col variare della compressione del gas).
SERBATOI
Le vetture moderne bi-fuel conservano anche il serbatoio della benzina, nella maggior parte dei casi con il volume originale
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