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Aurora Facchetti prova il crossfit e si scopre campionessa

Vincenzo Cito
Quando entrò per la prima volta nella palestra di Palazzolo la bresciana pensava solo a rimettersi in forma, poi il suo talento venne notato dall’istruttore. Oggi è una delle più forti specialiste italiane
Aurora Facchetti da anni conquista titoli sia a livello regionale sia a livello nazionale - © www.giornaledibrescia.it
Aurora Facchetti da anni conquista titoli sia a livello regionale sia a livello nazionale - © www.giornaledibrescia.it
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Quando entrò per la prima volta nella palestra di Palazzolo per perdere qualche chilo di troppo con il crossfit, Aurora Facchetti ne uscì con le gambe a pezzi . «L’impatto fu catastrofico - ricorda oggi - per tre giorni ho avuto dolori dappertutto». Poi per fortuna tornò. «Lasciai perdere le attività aerobiche come correre o saltare, avevo capito che non facevano per me. Mi guardai attorno e mi incuriosì piuttosto quanto avveniva nella sala pesi».

Il primo manubrio lo sollevò con una facilità sorprendente tanto da attirare l’attenzione dell’istruttore Andrea Ciserchia che nell’arco di qualche seduta le propose di provare l’atletica pesante, a condizione che perdesse sei chili per partecipare alla prima gara un mese dopo.

Cura del fisico: una cosa a cui l’atleta di Palazzolo tiene moltissimo - © www.giornaledibrescia.it
Cura del fisico: una cosa a cui l’atleta di Palazzolo tiene moltissimo - © www.giornaledibrescia.it

Progressi

La carriera di Aurora, diventata una delle più forti specialiste italiane, si può dire sia nata proprio in quei giorni col carattere dimostrato per raggiungere l’obiettivo. Oggi non deve più combattere con la bilancia, si è stabilizzata su 71 chili, gli stessi che aveva quando ha cominciato nel 2017, solo che i muscoli hanno sostituito il grasso eccedente. Da cinque anni è campionessa regionale della sua categoria e dal 2021 è sempre salita sul podio nei campionati italiani di specialità, sia nello slancio sia nello strappo. E grazie a questo sport, la Facchetti che abita a un chilometro dalla palestra, ha trovato anche l’amore perché qui ha conosciuto Alberto, frequentatore del centro, suo primo tifoso, che l’assiste negli allenamenti.

Facchetti con il fidanzato Alberto che l’assiste nella preparazione - © www.giornaledibrescia.it
Facchetti con il fidanzato Alberto che l’assiste nella preparazione - © www.giornaledibrescia.it

«La tenacia di Aurora ha superato ogni ostacolo - osserva Ciserchia - perché ci vogliono almeno due anni per ottenere risultati e molti mollano alle prime difficoltà. La sua scrupolosità nel seguire la dieta è incrollabile, non sgarra mai perché sa quanto sia difficile poi tornare al peso forma». Ed è in palestra tutte le sere, appena ha terminato di lavorare da impiegata in uno studio professionale del paese.

Preparazione

Da tempo il sollevamento pesi ha superato gli stereotipi che lo inchiodavano all’immagine di un’attività in cui va esibita solo la forza bruta perché il gesto tecnico è di difficile apprendimento e solo se eseguito con attenzione preserva dal rischio di infortuni. Ci vogliono soprattutto agilità, coordinazione e velocità nei piedi per sostenere lo sforzo e il movimento delle braccia in una sorta di elaborato balletto che ricorda quello dei lanciatori nell’atletica leggera. «Il problema è che ogni allenamento si trasforma in una gara - spiega Aurora - perché non puoi permetterti la minima distrazione, ogni errore può causare guai muscolari, lesioni o stiramenti. Fondamentale la conoscenza del proprio corpo e capire cosa sia in grado di sopportare giorno per giorno e seduta dopo seduta».

Facchetti ha colto medaglie ovunque, nel segno di una continuità di risultati interrotta, come per tanti, solo dal Covid. Finita l’emergenza sanitaria, nelle rassegne nazionali ha vinto il bronzo nello strappo (2021), l’oro nello strappo e il bronzo nello slancio (2022) il bronzo nello slancio e l’argento nello strappo (2023) fino alla doppietta d’oro nelle due specialità nel 2024 che l’ha definitivamente consacrata alla ribalta.

Oggi ha un record di 86 chili nello strappo, di 102 nello slancio e la personalità di un’atleta di razza, capace di superare lo stress di gare lunghe e impegnative in una manciata di secondi. E grazie alla preparazione fisica si è allungata la carriera per non aver mai subito seri infortuni. Ha sollevato tanti pesi Aurora in questi anni, uno gli è rimasto ancora sul cuore. «Non mi sono piaciuti certi giudizi quando il mio corpo, grazie all’allenamento, ha cominciato a trasformarsi. Secondo alcuni - che poi si sono complimentati con me dopo le prime vittorie - questo sport non faceva per me e dovrebbe essere praticato solo dagli uomini. Invece io lo trovo adatto alle donne, a me è servito per aumentare l’autostima mi ha fatto crescere anche mentalmente, non penso che abbia penalizzato la mia femminilità».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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