Atletica, la bresciana Bottarelli campionessa italiana di mezza maratona

Prima volta tricolore con il record personale. Nei campionati italiani di mezza maratona, a Cremona, è il giorno di Badr Jaafari al maschile e della bresciana Sara Bottarelli tra le donne, nuovi vincitori del titolo sui 21,097 chilometri con il miglior tempo in carriera.
Colpaccio
Nella gara femminile è netta l'affermazione di Sara Bottarelli (terza nella gara generale), atleta di Gardone Valtrompia, che esulta anche per il personal best con 1h11:46 sul traguardo sotto il Torrazzo. La 35enne della Freezone, due volte mamma e insegnante a scuola, da qualche stagione si dedica soprattutto all'attività su strada dopo le soddisfazioni vissute nella corsa in montagna (oro a squadre e bronzo individuale agli Europei nel 2016 ma anche due titoli italiani in bacheca).
Oltre un minuto il suo vantaggio su Anna Arnaudo (Battaglio Cus Torino), tornata a buon livello con 1h12:50 all'indomani del 25esimo compleanno, seconda. Terzo posto poi per la 22enne Greta Settino (Toscana Atletica Empoli Nissan), che si aggiudica il tricolore promesse migliorandosi fino a 1h13:12.
Quarta nella rassegna nazionale Marika Accorsi (Cus Parma, 1h14:11) che precede Diletta Moressa (Gs Orecchiella Garfagnana, 1h15:27); non completa la prova Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano). Sul podio under 23 anche Rebecca Volpe (Alteratletica Locorotondo, 1h16:36) e Margherita Vignolo (Atletica Alba, 1h17:45).
Nel maschile
Il varesino dell'Atletica Casone Noceto Badr Jaafari si impone con 1h01:48 nella sfida in chiave nazionale e abbassa di quattordici secondi il proprio limite realizzato due anni fa. Per il 27enne lombardo, terzo nella scorsa edizione e azzurro in primavera sui 10 km agli Europei su strada, il successo matura negli ultimi cinque chilometri quando riesce a staccare Ahmed Ouhda (Esercito, 1h02:14), che poi lo abbraccia subito dopo l'arrivo, secondo, e Alberto Mondazzi (Atletica Casone Noceto, 1h02:15), terzo, entrambi capaci di ritoccare il loro primato sulla distanza sotto lo sguardo del presidente Fidal, Stefano Mei.
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