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Addio a Sirio Esti, maestro di sport soprattutto per i giovani

Insegnante ed allenatore anche di calcio, nel volley ha ricoperto anche i ruoli di presidente di club e del comitato provinciale
Addio a Sirio Esti, una vita per lo sport © www.giornaledibrescia.it
Addio a Sirio Esti, una vita per lo sport © www.giornaledibrescia.it
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«Dal 1965, dire pallavolo ad Ospitaletto ha significato dire Sirio Esti, allenatore che ha lasciato un segno indelebile in tante generazioni». Parole genuine e sincere che il Volley Ospitaletto affida ai social per tributare l’ultimo saluto a Sirio Esti, scomparso nella tarda serata di venerdì all’età di 80 anni. Il mondo dello sport piange dunque uno dei suoi più grandi estimatori, che ha dedicato la sua vita a coltivare la passione dei più giovani, contribuendo a formare generazioni di sportivi, molti dei quali hanno lasciato il segno nella storia bresciana.

Calcio e pallavolo i mondi ai quali ha dedicato il suo lavoro, sfiorando anche quello dell’atletica, ma soltanto come insegnante di educazione fisica dell’Itis Castelli, ruolo impreziosito dall’insolita doppia sfida calcistica Kiev-Itis Castelli organizzata con la doppia sfida in terra bresciana ed ucraina nel 1992. Nel mondo del calcio è stato soprattutto preparatore atletico, facendo valere la grande attenzione ai particolari. Gli inizi nelle giovanili, poi il salto fra i dilettanti in un Villongo a forte matrice bresciana e dai grandi risultati prima del passaggio al ruolo di preparatore atletico con l’Ospitaletto negli anni della promozione in C1; quindi il salto nella Primavera del Brescia, voluto dal compaesano Gino Corioni, dove è entrato in contatto con futuri campioni del calibro di Pirlo, Guana, Bonera ed i gemelli Filippini.

Ma il professor Esti è ricordato soprattutto per quanto fatto nella pallavolo bresciana, con la sua storia legata a doppio filo a quella dell’Ospitaletto. Il 1965 è l’anno del suo ingresso in società, prima come allenatore, poi come presidente, per poi chiudere da primo tifoso arancioblù nelle storiche annate della serie B1. In mezzo, i momenti vissuti in qualità di speaker dell’Atlantide, che pure il coach Roberto Zambonardi ricorda con commozione.

Ma nella sua lunghissima carriera non mancano anche gli anni vissuti da Presidente del Comitato provinciale di Brescia (dall’88 al ’92): in questo ruolo ha dato la svolta per una ripartenza del comitato, affermandosi come grande promotore del circuito del minivolley, a riprova della grande attenzione soprattutto verso i giovani.

Tra i numerosi riconoscimenti della sua carriera spicca la stella di bronzo del Coni, che portava sempre appuntata alla giacca, ma anche il riconoscimento al merito sportivo, premiato con la medaglia d’oro dal comune di Ospitaletto. «Ha lasciato un segno indelebile - commenta con trasporto e commozione Tiziana Gaglione, presidentessa della Fipav Brescia -. Avevamo un legame profondo perché, a partire dagli anni ’70, ci siamo sempre ritrovati anche in ruoli diversi, sentendoci spesso, fino all’ultima telefonata di quindici giorni fa dall’ospedale nella quale mi ha detto di salutargli tutti».

Grande appassionato di funghi e risotti, a certificare l’incredibile genuinità di Esti è splendido l’aneddoto rievocato proprio dalla presidentessa, quando era nelle giovanili della Gardonese: «Ricordo che, durante una partita giocata ad Ospitaletto in un’annata difficilissima per noi, con la squadra che non riusciva a vincere neanche un set, Sirio Esti, da avversario, tifava per noi, promettendoci un salame in caso di vittoria di un parziale». Alla fine le franciacortine vinsero 3-0, ma quel salame lo mangiarono comunque tutti insieme al termine della partita. Storie passate, ma che raccontano al meglio un meraviglioso uomo di sport d’altri tempi, quale è stato Sirio Esti.

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