Orafi e archeologi dopo la visita alla mostra Inca

Giovanissimi orefici, baby archeologi e piccoli decoratori di tessuti sono impegnati quotidianamente al Museo di Santa Giulia. Per il primo anno la Fondazione Brescia Musei e i Musei Civici collaborano infatti con le "Grandi mostre" (e quindi quest'anno con Artematica) per l'organizzazione di visite guidate "su misura" per i più giovani e di laboratori didattici loro dedicati. Una proposta che si affianca al più ampio progetto educativo "Museo e scuola", promosso con il patrocinio di Comune e Ufficio scolastico provinciale dal 1984.
Tra oro, tessuti e avventura...
Due grandi sale dai colori caldi, tra feltri, matite e pennelli, fogli "in oro" e di carta, accolgono gli studenti al termine della visita che li porta alla scoperta della civiltà Inca. Tre sono invece le tipologie di laboratorio tra le quali è possibile scegliere, rivolte alla scuola dell'infanzia (a fronte delle numerose richieste arrivate dopo l'inizio della mostra "Inca. Origine e misteri delle civiltà dell'oro"), alle primarie e alle secondarie di primo e secondo grado. I ragazzi possono avventurarsi "Con l'archeologo alla scoperta dei misteri Inca" per poi dedicarsi alla realizzazione di ornamenti funerari, maschere e copricapi, oppure mettersi alla prova nella decorazione di bracciali con il percorso "Oro, gemme e ornamenti" o ancora affrontare "Il ritorno dalle Americhe" approfondendo la tematica dello scambio interculturale e lavorando alla decorazione dei tessuti. E se con i più piccoli si punta più sulla curiosità e sulle emozioni suscitate dall'arte Inca, ai più grandi sono forniti maggiori dettagli e approfondimenti specifici sulle diverse tematiche. Tutti possono però ugualmente mettere alla prova le proprie capacità, calandosi per un'ora nell'atmosfera dell'antica civiltà.
...diventando artigiani Inca
Seduti in cerchio e con gli occhietti chiusi i bimbi della materna Bagatta di Rezzato hanno accolto per esempio, lo scorso venerdì, l'invito di concentrarsi su ciò che più li aveva colpiti durante la visita alla mostra. Pastelli, matite e gessetti alla mano, si sono così messi all'opera nel disegno ritraendo drappi di Amaral, cieli stellati o collane in oro. Per loro la mattinata si è conclusa con la scoperta di quanto contenuto nello "zaino dell'archeologo". Diverso naturalmente il laboratorio che le giovani curatrici hanno rivolto ai ragazzi della scuola media di Certosa di Pavia. "Da questo momento siete orefici Inca e io sono il vostro committente" è stato detto loro. E con punteruolo, matrice in legno e laminetta di rame eccoli impegnati in una delle tecniche decorative predilette dal popolo precolombiano. Fino a giungere al risultato finale: bracciali rigorosamente color oro, alcuni improntati a un disegno minimalista ma la maggior parte arricchiti da una decorazione complessa, con tanto di pendagli. Nel frattempo, chini sui tavoli e concentrati tra feltri, tessuti e punteruoli, i loro coetanei hanno realizzato elaborati ugualmente di pregio: piccoli drappi decorati con motivi in bianco e nero. Diventando, anche se per poco, artigiani Inca.
Chiara Corti
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