Scuola

Grazie al Foppa caffè confezionato ... a regola d’arte

Presentate ieri le scatole vincitrici del contest lanciato dalla «Illy Store Brescia» alle classi II A e IV B
Le studentesse del Liceo Artistico Foppa - © www.giornaledibrescia.it
Le studentesse del Liceo Artistico Foppa - © www.giornaledibrescia.it
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Anno 1992, quartier generale Illy: «Che l’arte contemporanea sia alla portata di tutti», deve aver pensato l’ex proprietario (e discendente dell’omonimo fondatore) Francesco Illy, dando vita alla «Illy Art Collection». Da allora le tazzine di porcellana sono state decorate dai più grandi: Pistoletto, Paik, Koons, Paladino, Zagnoli, Abramovic, Mattotti e tanti altri. E ora anche un gruppo di studenti e studentesse del Liceo Artistico Foppa, potrà vantarsi di avere disegnato per l’azienda triestina.

Sono state presentate ieri le scatole vincitrici del contest lanciato dalla «Illy Store Brescia» alle classi II A e IV B: in occasione di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura, il titolare del negozio, Maurizio Valenti, ha pensato di coinvolgere le giovani leve della creatività in un progetto concreto, richiedendo loro la decorazione delle scatole del caffè.

«Gli artefatti sono ancora meglio di ciò che ci aspettavamo», ha ammesso Valenti, che durante la premiazione ha accolto nel negozio Vanina Asquini, Coffee Culture Manager dell’Università del Caffè.

«Quando a Trieste io e il direttore artistico di "Illy Caffè", Carlo Bach, abbiamo visto i lavori, li abbiamo trovati uno più bello dell’altro», ha svelato, prima di invitare le classi in azienda a conoscere la filiera. Filiera che qualcuno ha anche riportato sulla propria scatola di legno, dai campi tropicali a Piazza Loggia. È il caso di Asia, una delle premiate, che è partita dai semi della piantagione per arrivare al bar dove si assapora il caffè. Insieme a lei sono state premiate Gaia (che ha unito i colori di Brescia con il rosso del logo Illy nei cerchi lasciati dalle tazzine di caffè), Caterina (che insieme a un suo compagno ha tracciato un classico disegno a matita sui luoghi più significativi di Brescia, sovrastati dal prezioso soffitto di Santa Maria in Solario), Elisabetta (con un acquarello su carta applicato al legno) e Viola (la cui ape è simbolo di biodiversità e operosità bresciana).

 

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