Scuola

Giardini verticali, vigneti, anfiteatri: la scuola del futuro prende forma

La Provincia di Brescia approva 33 progetti, 9 i plessi cittadini coinvolti. Il presidente Alghisi: «Un piano storico»
NUOVE SCUOLE: 33 PROGETTI
AA

Un giardino verticale per il Gigli di Rovato, un vigneto al posto del cemento sul tetto dell’Einaudi di Chiari, mentre a Darfo nascerà un nuovo liceo musicale da 12 aule, aula magna e anfiteatro, costruito con tecniche bioedilizie. Entra nel vivo l’operazione del Broletto che vuole rivoluzionare l’edilizia scolastica bresciana.

I numeri

La Provincia ha infatti pubblicato avvisi e manifestazioni di interesse per 33 progetti che coinvolgono 42 scuole bresciane disseminate dalla Bassa alla Valcamonica, 9 delle quali nel capoluogo. Nuovi plessi, ampliamenti, adeguamento sismico ed efficientamento energetico: nel carnet degli interventi, finanziati con circa 60 milioni di euro (40 dal Pnrr, i restanti dalla compartecipazione di Enti locali e delle tre Comunità montane), ce n’è per tutti i gusti. Si va dalla manutenzione dell’Ipssar «De’ Medici» di Desenzano del valore di 500mila euro e dall’adeguamento sismico del De André da 759mila euro all’ampliamento del Cfp Zanardelli di Ponte di Legno con un cantiere da 3 milioni e mezzo.

I vertici del Broletto si mostrano entusiasti per l’avvio del piano di lavori: se il presidente della Provincia Samuele Alghisi parla di risultato storico («altre Province non sono riuscite a esprimere una tale capacità progettuale»), il consigliere delegato Filippo Ferrari lo definisce «un piano straordinario, inedito nella storia della Provincia di Brescia. Grazie alla sinergia tra parte politica, dirigenziale e tecnica siamo riusciti ad intercettare questa opportunità».

A misura di ragazzo

D’altronde l’impegno è stato massiccio: per redigere i 33 progetti hanno collaborato 87 tra architetti, ingegneri, geometri e periti industriali. Il maxi cantiere diffuso vuole non solo adeguare l’edilizia pubblica, ma anche combattere la dispersione scolastica in un contesto nel quale la metà degli alunni bresciani studia in provincia. «Renderemo gli edifici più a misura di ragazzo - continua Alghisi -, in questo modo stiamo migrando verso una nuova forma di didattica che va incontro ai tempi». La corsa contro il tempo prevede l’aggiudicazione definitiva dei lavori entro la fine dell’anno. Poi, da gennaio, via ai cantieri. Entro 24 mesi tutti i progetti daranno alla luce le nuove scuole bresciane.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia