Scuola

Corpo e oggetti si trasformano in strumenti

Alla primaria Gnutti di Serle è stato avviato il progetto che abbina suono, immagine, parola e movimento
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Musica, soprattutto. Ma anche lettura e immagine. C'è tutto nel progetto sovvenzionato dai fondi del Diritto allo studio del Comune di Serle e promosso alla primaria «Serafino Gnutti» che fa parte dell'Istituto comprensivo di Nuvolento. In questo percorso formativo i ragazzi di tutte le classi si avvicinano alla musica utilizzando strumenti a percussione quali: triangoli, cembali, maracas, sonagli, piatti, tamburelli, che rientrano nella normale strumentazione in dotazione ad ogni gruppo musicale. Ma il percorso proposto dalla musicologa esperta in didattica della musica, Luisa Cassetti - con 10 ore di intervento per ogni classe - prevede anche l'utilizzo di strumenti non «convenzionali» quali i cestini della carta in dotazione in ogni classe oppure la voce o meglio ancora il proprio corpo. Un mezzo per sviluppare la capacità di un ascolto profondo innanzi tutto di se stessi ma anche dei compagni. La finalità principale è consentire ai bambini di fare musica attraverso gli strumenti, permettendo loro di sviluppare e riconoscere le proprie potenziali capacità musicali. Affiancando un percorso non tradizionale. Utilizzando infatti la potente comunicativa di un breve racconto «Alessandro e il topo meccanico» di Lionni, che i bimbi hanno letto in classe, sono scaturite diverse esperienze che coinvolgono gli alunni, stimolandoli ad usare il proprio corpo in un incontro fra il suono, la parola, l'immagine, l'uso della voce, il movimento. E qui i ragazzi davvero imparano divertendosi. Molte sono le voci che lo testimoniano, come ad esempio Alessandro che dice: «Mi piace quando siamo in cerchio e io invento un movimento ritmico che tutti gli altri devono copiare». O ancora Chiara che afferma: «È divertente fare musica e danzare soprattutto con il fruscio dei tessuti». Oppure la profonda Nicole che afferma: «Quando ci stendiamo a terra e Luisa (Cassetti ndr) ci dice di ascoltare il silenzio dentro e quel che succede attorno a noi come fosse musica, è davvero bello». Ed è davvero bello, per usare le parole di Nicole, vedere questi ragazzi sprigionare la loro fantasia e vitalità, producendo un rumore ritmico che diventa suono addirittura dai cestini della carta straccia. Questo è infatti uno degli obiettivi musicali del progetto: far capire il senso ritmico, unito all'espressività vocale e all'ascolto musicale creativo, abbinato all'espressione corporea. Divertente sarà anche la presenza per un giorno dei genitori degli alunni, che dovranno attivamente partecipare ad una lezione accanto ai figli dimostrando le loro capacità musicali. Un saggio finale nella sala cinema-teatro di Serle coronerà l'iniziativa. Inoltre, come spiega l'insegnante Lucia Sorsoli referente del «Progetto musicale» va detto che grazie ai progetti che le docenti presentano, le famiglie offrono liberamente un piccolo contributo in danaro, che viene utilizzato per adottare a distanza (attraverso varie associazioni) alcuni bambini brasiliani. Un modo per guardare a quelle parti del mondo dove l'infanzia è in gravi difficoltà.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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