Scuola

Concorso Stem, candidati furiosi: proibito usare carta e penna

Al concorso di fisica, matematica e scienze non si possono usare. Centinaia di segnalazioni e i sindacati annunciano battaglia
Carta e penna sono vietati durante il concorso per insegnanti Stem
Carta e penna sono vietati durante il concorso per insegnanti Stem
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La polemica monta da settimane nelle aule, negli uffici degli uffici scolastici e sul web, ma a poche ore dall’inizio del concorso Stem (acronimo inglese di «Science, Technology, Engineering and Mathematics») le voci di protesta degli oltre 37mila candidati si fanno sempre più insistenti, anche a Brescia. A scatenare il caos è la decisione del Ministero dell’Istruzione di vietare l’utilizzo di carta e penna ai candidati che dal 3 al 5 maggio sosterranno la prova scritta di cinque diverse discipline: fisica, matematica, matematica e fisica, matematica e scienze, scienze e tecnologie informatiche.

Impossibile

«Come facciamo a fare calcoli complessi a mente?», è la domanda retorica che pressoché tutti si fanno. E già nei mesi scorsi, durante il concorso per i docenti di chimica, qualche candidato aveva denunciato l’impossibilità di poter fare calcoli su carta, mentre altri avevano rivelato di essere stati costretti a scrivere sul palmo della mano, essendo consentito il solo uso della penna. Ma la controversia delle ultime ore nasce da una vera e propria babele, con applicazioni diverse delle singole commissioni durante le prove dei recenti concorsi.

Un concorso in un'immagine d'archivio - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
Un concorso in un'immagine d'archivio - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it

E poi c’è un precedente singolare: nel concorso Stem 2021, infatti, l’uso di carta e penna - regolamentato con il bando 826 dell’11 giugno - era stato concesso ai partecipanti. Nel concorso ordinario della scuola secondaria di primo e secondo grado in via di svolgimento, invece, i candidati si sono visti negare (per la maggior parte) la stessa possibilità. È stato poi il 31 gennaio scorso che il Miur, riaprendo i termini di partecipazione alle procedure concorsuali delle classi di concorso, ha rimandato al decreto 23 del 5 gennaio col quale si vieta di introdurre carta durante la prova scritta (non vi è invece esplicito riferimento alle penne, ma a poco possono servire senza supporto cartaceo).

Un'«ennesima barzelletta»

Nei gruppi social di confronto tra candidati anche centinaia di docenti bresciani: c’è chi si dice «scandalizzato», chi promette «ricorso immediato», chi parla di «ennesima barzelletta». I sindacati, anche nel Bresciano, riferiscono intanto di centinaia di segnalazioni e promettono battaglia sul caso. Anche perché nei concorsi ordinari il ministero dell’Istruzione sta registrando un alto tasso di bocciati. «È inaudito sostenere un concorso ministeriale così gestito. I calcoli che siamo chiamati ad elaborare sono complessi ed è impossibile svolgerli a mente», racconta Anna, docente bresciana di 36 anni alle prese con l’agognata prova.

Intanto, da qualche ora sul web circola una petizione che ha già raccolto migliaia di firme: «Vista la natura delle materie Stem, riteniamo opportuno che vengano concessi ai candidati strumenti quali carta e penna, in assenza dei quali risulterebbe pressoché impossibile risolvere alcuni quesiti. Chiediamo pertanto che venga pubblicata una nota che chiarisca questo aspetto, come già accaduto per la selezione di luglio 2021, onde evitare disparità di trattamento». Servirà a poco, visti i tempi stretti, ma da maggio in tanti si dicono pronti a presentare ricorso.

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