Scienza

Tecnologia con etichette Rfid, ovvero l'internet dedicato alle cose

L'Rfid è una tecnologia che sta cambiando profondamente il mondo del lavoro e presto sarà presente, quasi una costante, in molti aspetti della vita quotidiana.
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L'Rfid è una tecnologia che sta cambiando profondamente il mondo del lavoro e presto sarà presente, quasi una costante, in molti aspetti della vita quotidiana.
Il termine Rfid significa identificazione a radiofrequenza (in inglese, Radio Frequency Identification) e si riferisce ad un insieme di sistemi che permettono di identificare gli oggetti in modo automatico. Il modo più intuitivo per immaginare l'Rfid è pensare a un codice a barre capace di scambiare informazioni via radio ed anche di aggiornarsi nel corso del tempo. Ovviamente il tutto in modo molto più sofisticato e completo della semplice tecnologia a barre.
L'internet dei pacchi
Questa tecnica permette di realizzare «l'internet delle cose», ovvero una grande rete in cui non soltanto le persone, ma anche gli oggetti saranno collegati fra di loro.
L'identificazione avviene usando un'antenna per leggere un chip digitale (chiamato tag o transponder) che è stato applicato sull'oggetto e contiene un certo numero di informazioni come il codice, la data di produzione, il produttore, che possono essere statiche, oppure cambiare nel corso del tempo. Il tag non ha bisogno di elettricità per funzionare, grazie a un fenomeno chiamato «induzione magnetica». Quando viene «illuminato» dal campo magnetico dell'antenna il tag è infatti in grado di accumulare quella poca energia che gli serve per trasmettere, a breve distanza, le informazioni che contiene.
Tantissimi sono i settori in cui la tecnologia Rfid può essere applicata: nella produzione industriale, nella logistica e nell'abbigliamento, ma anche nella sanità, nelle pubbliche amministrazioni, nel controllo degli accessi e nelle operazioni di pagamento.
L'etichetta leggibile
A questo proposito la telefonia mobile si è già attivata, esistono cellulari che utilizzano la tecnologia Rfid e permettono il pagamento di merci e tariffe attraverso il cellulare.
«In Italia l'arrivo è previsto in un prossimo futuro» dice Giovanni Volpi, marketing manager della Nokia «perché manca la rete di supporto ma, e sembra incredibile, nei Paesi in via di sviluppo dove l'uso dei dispositivi mobili è molto più sviluppato è già una realtà».
In effetti, è comune in Africa e in India mandare soldi in questo modo, le banche sono lontane, effettuare depositi, provvedere ai pagamenti. Uno dei servizi più comuni, in quest'ambito, è M-Pesa, che in Kenya ha 6,5 milioni di utenti.
Le carte di credito
Le maggiori società di carte di credito sono alla ricerca di soluzioni di pagamento per l'aggiunta di carte di pagamento contactless a qualsiasi telefono cellulare.
Per garantire la sicurezza delle operazioni sarà richiesto un codice Pin di autorizzazione. Tutto questo procedimento consentirà di ottimizzare al meglio il flusso di informazioni con i gestori delle carte di credito e di aumentare il livello di sicurezza contro la clonazione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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