Scienza

Spazio. Caccia a vite aliene: Seti chiude

Mancano i fondi alle rete di radiotelescopi raccontata nel film Contact
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La caccia agli alieni perde la sua arma principale per mancanza di fondi. L'annuncio è del direttore del Seti Institute, l'organizzazione istituita con il compito di esplorare, conoscere e spiegare la vita nell'universo, i cui radiotelescopi sono stati immortalati ad esempio nel film Contact. Questa settimana il principale strumento dedicato all'ascolto dello spazio a caccia di segni di vita extraterrestre è stato posto in «ibernazione».
A cadere sotto la scure dei tagli al budget è stato l'Allen Telescope Array, il più grande e il più nuovo dei sistemi messi in piedi dall'iniziativa Seti, gestito dall'università californiana di Berkeley. Il sistema avrebbe bisogno di 2-3 milioni di dollari l'anno, più altri 5 milioni di dollari per un nuovo progetto che cerca segnali radio nei pianeti extrasolari individuati dal satellite Keplero: «Il budget di Berkeley è diminuito molto - spiega Seth Shostak, un dirigente del progetto Seti - e neanche noi possiamo finanziare il telescopio, perché ci reggiamo su donazioni private e anche queste sono calate molto». Il telescopio californiano, spiega l'esperto, era l'unico completamente dedicato al progetto, e la sua chiusura implica che la caccia agli alieni verrà fatta solo nei tempi morti degli altri radiotelescopi, rendendo più difficile acquisire i dati. Una speranza può venire dall'esercito Usa, che avrebbe in progetto di utilizzare la struttura di Berkeley per mappare la spazzatura spaziale, ma che ha lo stesso problema di tagli ai fondi.
Quindi il progetto Seti corre il rischio di essere messo in archivio e per sempre.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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