Scienza

Perdersi nel cosmo: cosa c'è da vedere nel cielo di luglio

Dall'eclisse di Luna alla Chioma di Berenice, dallo Scorpione a M4: ecco una guida ai fenomeni da osservare in questo mese
Il cielo di luglio: il video dell'Istituto nazionale di astrofisica
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Di giorno si muore di caldo (anche se sono previste piogge), meglio dunque godersi la notte. Ammirando, magari, la volta celeste.

Il cielo notturno di luglio è un tesoro di oggetti splendenti, eventi astronomici magnifici per appassionati e non. Un semplice telescopio aiuta, ma anche l'osservazione ad occhio nudo offre non poche sorprese.

L'evento del mese è sicuramente l'eclisse di Luna del 27 luglio, la più lunga del secolo. Contribuirà allo spettacolo Marte che potremo osservare, più luminoso che mai, accanto alla luna rosso sangue. La Luna sorgerà verso sud-est alle 21, ora italiana, già parzialmente eclissata, mentre la fase di totalità inizierà alle 21.30 e finirà alle 23.13.

Si tratta di un fenomeno che potrete osservare a occhio nudo o negli osservatori.

In generale, il cielo notturno di luglio è dominato dalla splendente scia della Via Lattea, che attraversa il cielo da nord-est a sud, dove si trova il rigonfiamento che indica il centro della Galassia. Purtroppo, a causa dell'inquinamento luminoso, la Via Lattea non è più visibile ad occhio nudo nei nostri cieli, a meno di non trovarsi in luoghi molto lontani dalle luci delle città. Nel Nord Italia è pressoché scomparsa alla vista: l'unica opzione è usare un telescopio.

Il pianeta Venere splenderà per tutto il mese a ovest al tramonto: in particolare, il 15 e il 16 luglio sarà possibile individuarlo sopra la Luna crescente. Anche Saturno si troverà in posizione ideale per le osservazioni, visibile ad occidente per quasi l'intera durata della notte. Con un semplice telescopio amatoriale si può provare ad osservare gli anelli di Saturno e le fasi di Venere.

Giove sarà visibile verso sud durante le prime ore della notte, e la sera del 20 sarà in congiunzione con la Luna. Chi possiede un buon telescopio può tentare, il 12 luglio, un incontro ravvicinato con Plutone, quando il pianeta diventerà visibile per tutta la notte.

Ma non basta. Puntiamo adesso la nostra attenzione al di fuori del sistema solare, verso le stelle della sfera celeste. Riferimento principale per orientarsi tra le costellazioni del mese è il cosiddetto triangolo estivo, che si trova quasi alla zenit, in pratica sopra la nostra testa, ed è formato dalle tre luminose stelle Deneb (la più scura), Vega (la più brillante) e Altair.

Bassa a sud sull'orizzonte domina la scena la costellazione dello Scorpione, una delle poche la cui forma somiglia al nome, facile da tracciare nel cielo grazie alla visibilità della coda e del pungiglione. È sufficiente anche un piccolo binocolo per contemplare il rosso Antares, la sua stella più luminosa. Dista da noi 600 anni luce e, con un raggio 850 volte quello del Sole, è una delle stelle più grandi conosciute. Antares deriva dal greco rivale di Ares, a causa del colore rossastro simile all'aspetto del dio della guerra, latinizzato in Marte.

A destra di Antares sarà facile individuare l'ammasso stellare M4. Si tratta di un gruppo di stelle, generalmente della stessa età, molto denso. M4, che dista dalla Terra seimila anni luce (56 milioni di miliardi di km), ne contiene più di centomila.

A destra dello Scorpione possiamo osservare la costellazione della Bilancia. Originariamente, prima della riforma del Calendario Giuliano, le sue stelle formavano le chele dello Scorpione. In alto troviamo l'Ofiuco, la tredicesima costellazione dello Zodiaco ben conosciuta dagli astronomi, ma non considerata (e a volte pure negata) dagli astrologi, poi Boote con la brillante stella Arturo, la Chioma di Berenice entro i cui confini si osservano numerose galassie anche con un telescopio amatoriale, e ancora l'Orsa Maggiore.

Ad ovest dello Scorpione, nella direzione che indica il centro della Via Lattea, troviamo il Sagittario. Facilmente riconoscibile grazie alla luminosità una regione della costellazione detta teiera, che occupa un'area della sfera celeste ricca di ammassi stellari e grandi nebulose, formazioni di gas e polvere stellari da dove nascono (e dove muoiono) le stelle. Nelle zone in cui la Via Lattea è ancora visibile, questa sembra sorgere dal becco della teiera. Basta un semplice binocolo per osservare, accanto al coperchio della teiera, la luminosa Nebulosa Laguna. Accanto troviamo Nebulosa Trifida, una delle più fotografate della storia dell'astronomia, caratterizzata da strisce di polvere oscura che attraversano le nubi di gas incandescente. E anche M22, uno degli ammassi stellari più luminosi nel cielo, visibile ad occhio nudo. È distante diecimila anni luce, circa 94 milioni di miliardi di km.

Tra i molti appuntamenti previsti per appassionati e curiosi dell'esplorazione del cielo notturno, segnaliamo che l'Unione Astrofili Bresciani organizza, dal 20 al 22 luglio 2018, la ventiduesima edizione dello Stage Astronomico nell'Osservatorio Serafino Zani di Lumezzane. Il corso teorico-pratico è incentrato sulla ripresa ed elaborazione di immagini astronomiche: considerata la ricchezza del materiale a disposizione, e inquinamento luminoso permettendo, c’è davvero da perdersi. 

 

 

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