Scienza

L'istituto Mario Negri fa bioingegneria

Nel centro bergamasco ci si occupa anche di terapie e salute.
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Tra i centri di eccellenza approdati al Parco Scientifico Tecnologico «Kilometro Rosso» figurano i laboratori dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Bergamo, nati nel 1984 con l'obiettivo di coniugare la ricerca sperimentale e la ricerca clinica, da una collaborazione che si era venuta consolidando negli anni Settanta tra ricercatori del Negri di Milano e clinici degli Ospedali Riuniti, sotto la guida di Giuseppe Remuzzi.
Nei laboratori del Negri Bergamo sono presenti il Dipartimento di Medicina Molecolare, il Dipartimento di Bioingegneria, la cui attività di ricerca si concentra sullo studio delle malattie renali, dell'immunologia dei trapianti d'organo, della farmacologia clinica e della medicina molecolare, della bioingegneria, e l'Unità di Angiogenesi tumorale (Dipartimento di Oncologia) che sta studiando farmaci più efficaci che possano colpire selettivamente i tessuti tumorali.
Il trasferimento al Kilometro Rosso ha consentito di potenziare le linee di ricerca dei due Dipartimenti la cui attività si concentra su due fronti di studi: gli uni volti a rallentare ed arrestare la progressione del danno renale per ridurre la necessità di dialisi attraverso l'impiego di nuovi farmaci e strategie terapeutiche, quali la terapia genica e l'utilizzo di cellule staminali; gli altri sui meccanismi cellulari alla base della progressione delle malattie renali tramite modelli matematici, indagini istologiche quantitative e ricostruzioni tridimensionali.
La ricerca dell'Istituto Negri, quindi, ottiene ottimi risultati anche grazie alla «location», ovvero alla produttività che si implementa quando il lavoro di ricerca si svolge all'interno di un sistema stimolante e virtuoso come accade al «Kilometro Rosso». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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