Scienza

Le tavolette enigmatiche che nascondono un codice indecifrabile

Le informazioni sulle tavolette enigmatiche, ad oggi in possesso degli studiosi, sono quelle legate a morfologia, dimensioni (spesso 7-8 cm x 3-4 cm) e alla scelta dei materiali impiegati, sempre non deperibili, e alla forma dei segni che riportano.
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Le informazioni sulle tavolette enigmatiche, ad oggi in possesso degli studiosi, sono quelle legate a morfologia, dimensioni (spesso 7-8 cm x 3-4 cm) e alla scelta dei materiali impiegati, sempre non deperibili, e alla forma dei segni che riportano. La maggior parte dei reperti rinvenuti è costituita da tavolette in terracotta, con segni impressi prima della cottura, ma ne sono state ritrovate anche in pietra incisa o graffita. I segni impressi sono ricorrenti e in tutto una cinquantina: segni geometrici a forma di cerchi, a volte concentrici, triangoli, quadrati e rettangoli.
Su ogni tavoletta compaiono al massimo 3-4 segni di forma diversa, che ricorrono fino a una ventina di volte. I manufatti con datazione più antica sono ricchi di linee orizzontali parallele e figure che si riducono nelle tavolette più giovani, peraltro ricche di segni più elaborati: quadrifogli, rombi o spirali. «Alcuni reperti vengono ritrovati integri, ma molte volte si ritrovano solo frammenti. Solo in un esemplare, rinvenuto a Gavardo, si è trovato un secondo frammento combaciante con il primo - racconta Gustavo Bertoglio, consigliere del Museo dell'Alto Mantovano - Gruppo archeologico Cavriana -. Ancora non sappiamo se le rotture sono accidentali o volute». Questo dato aggiunge alla storia delle tavolette enigmatiche un mistero in più da svelare.

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