La scienza del conservare le regole del freddo col caldo

D'estate tendiamo a modificare le nostre abitudini alimentari preferendo bibite fresche piuttosto che a temperatura ambiente, gelato invece che una fetta di torta, formaggi freschi anziché stagionati e, in genere, cibi che possano essere preparati in modo rapido, tipo un'insalata di mare.
Tuttavia, il nostro desiderio di cibi «freschi», in conseguenza del caldo estivo, consumati crudi o, comunque, cotti in maniera veloce, sono anche a rischio igienico maggiore.
Evitare sgradite sorprese, tipo tossinfezioni alimentari, è però possibile: basta adottare qualche piccolo accorgimento quando facciamo la spesa e al momento della conservazione dei cibi una volta a casa, fondamentale, tra l'altro, se si pensa di partire qualche giorno. È il sito specializzato in benessere, Wellme.it, a suggerire il vademecum alla conservazione e consumo dei cibi.
Niente grandi scorte
Prima regola: stop alle grande scorte. Abbandonate l'abitudine di caricare il carrello all'inverosimile e fate sempre un «inventario» degli alimenti che avete in casa, sia in dispensa che in freezer.
Cercate di organizzare al meglio i vostri pasti utilizzando tutto ciò che avete a disposizione, prima di acquistare ulteriori provviste: ad esempio, imponetevi di non comprare altri surgelati finché non avrete terminato ciò che già è presente nel congelatore che, ovviamente, se abbinato al frigorifero di solito non raggiunge temperature sufficientemente basse per una lunga conservazione.
Al supermercato attenzione alle date di scadenza ed indicazioni tipo «consumare preferibilmente entro il», specie per tutti gli alimenti facilmente deperibili come latte fresco, yogurt, formaggi freschi. Verifichiamo che la confezione sia integra senza rigonfiamenti, ammaccature o deformazioni.
Attenzione, inoltre, alle mega offerte del banco frigo: a fronte di prezzi molto convenienti, solitamente c'è una data di scadenza al giorno stesso o 2 giorni al massimo... Quindi parliamo di prodotti che, soprattutto d'estate, vanno consumati subito.
C'è cibo e cibo
La conservazione degli alimenti dipende dal tipo di cibo: per gli alimenti secchi tipo farine, pasta, riso, cereali e tutti i derivati quali biscotti, grissini e crackers, è sufficiente conservarli a temperatura ambiente, ma in ambiente secco, perché tendono ad assorbire umidità. Anche i prodotti in scatola vanno conservati a temperatura ambiente e, una volta aperti, è bene mettere il contenuto non consumato in un contenitore di vetro da porre in frigo. Ed ora passiamo ad una serie di suggerimenti che riguardano l'utilizzo del frigorifero.
Occhio al termometro
Per una buona conservazione degli alimenti è necessario tenere la porta del frigorifero ben chiusa e aprirla per poco tempo solo quando è necessario. I cassetti della parte bassa del frigo (fino a +10 gradi) sono dedicati a verdure e frutta. Uova, affettati, pasta fresca, formaggi possono essere posizionati sulle mensole centrali a temperature comprese tra +4 gradi e +8 gradi, stessa cosa per gli alimenti cotti rimasti. Carne e pesce crudi vanno conservati nella parte più fredda del frigorifero, ad una temperatura che varia tra +2 gradi e +4 gradi.
Al momento dell'acquisto, è importante controllare il dato relativo all'autonomia del congelatore in assenza di corrente elettrica, nel caso si verificasse un black-out, detta anche tempo di risalita. Questo valore, quantificato in ore, indica quanto tempo impiega, con l'apparecchio a pieno carico, un chilo di cibo a passare da -18° C a -9° C, temperatura alla quale gli alimenti entrano in fase di scongelamento. In genere, il tempo di risalita può variare dalle 15 ore fino alle 60 ore (nel caso di prodotti super isolati).
Il tempo di risalita è strettamente legato al sistema di isolamento dell'apparecchio: tanto più è efficace il sistema di isolamento, tanto maggiore è il tempo di risalita.
L'efficacia del sistema di isolamento di un congelatore dipende dallo spessore delle pareti, che può oscillare tra 5,5 e 11 cm, dalla funzionalità del sistema di chiusura del coperchio o della porta e dalle guarnizioni, che devono essere perfettamente aderenti.
Un buon sistema di isolamento consente anche di evitare dispersioni, mantenendo più costante la temperatura interna. In questo modo, il compressore entra meno in funzione e si limitano, di conseguenza, i consumi.
La classe climatica
La classe climatica serve a definire, con un livello di temperature, le condizioni esterne alle quali è certificato il funzionamento ottimale del congelatore. Ci sono quattro classi climatiche: la Sub-Normal (SN), dove il funzionamento ottimale è certificato tra i 10 e i 32° C; la Normal (N), nella quale il funzionamento ottimale è certificato tra i 16 e i 32° C; la Sub-Tropical (ST), con funzionamento ottimale certificato tra i 18 e i 38° C; la Tropical (T), con funzionamento ottimale certificato tra i 18 e i 43° C esterni.
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