Scienza

Incendio dell'Hindenburg, la prima tragedia mediatica

Il più grande oggetto volante mai costruito segnò il crollo della fortuna conosciuta dai dirigibili. L'LZ 129 Hindenburg, dal nome dell'allora presidente della Germania Paul von Hindenburg, era uno zeppelin tedesco costruito nel 1935.
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Il più grande oggetto volante mai costruito segnò il crollo della fortuna conosciuta dai dirigibili. L'LZ 129 Hindenburg, dal nome dell'allora presidente della Germania Paul von Hindenburg, era uno zeppelin tedesco costruito nel 1935.
Il mezzo era dotato di una struttura innovativa, interamente in alluminio, per 245 metri di lunghezza e 46,8 di diametro. Spinto da quattro motori da 1.200 CV (890 kW) che gli consentivano una velocità massima di 135 km/h, poteva portare 72 passeggeri (50 nei voli transatlantici), ai quali si aggiungeva un equipaggio di 61 uomini. L'Hindenburg era stato pensato per essere riempito d'elio ma un embargo militare statunitense su questa sostanza costrinse i tedeschi all'utilizzo dell'infiammabilissimo idrogeno. Il 6 maggio 1937, mentre si avviava all'atterraggio a Lakehurst (New Jersey), il dirigibile s'incendiò improvvisamente, causando la morte di 35 delle 97 persone a bordo. Le cause non furono mai chiarite: nella zona era in atto un violento temporale e l'ipotesi più accreditata è quella di un cedimento strutturale interno con fuga d'idrogeno, innescato dall'elettricità statica presente sull'involucro esterno oppure da un fulmine. Il disastro è ricordato anche grazie alla straordinaria copertura mediatica che mandò in frantumi la fiducia della gente nelle aeronavi.

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