Gli enzimi che ci salvano dalla puzza
Uno degli inconvenienti dei rifiuti solidi urbani è senz'altro la puzza. Un problema, quello dei cattivi odori che aleggiano attorno ai cassonetti, che a Brescia viene affrontato utilizzando una tecnologia naturale e a basso impatto per l'ambiente.
Se ne è parlato nel corso del convegno "L'impatto odorigeno" organizzato da Eurovix (azienda di Cazzago San Martino leader in sviluppo e produzione di biotecnologie applicate all'ambiente) con il patrocinio di Aprica A2A, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e Consorzio Italiano Compostatori, e con il supporto di Centro Ricerche Chimiche.
Nel corso del convegno, oltre a discutere di normative vigenti, aspetti scientifici e tossicologici e metodi per l'analisi delle emissioni odorose, si è parlato delle soluzioni tecnologie per contrastare un fenomeno che riguarda il trattamento dei rifiuti, impianti di depurazione, discariche, reti fognarie, strutture civili e industriali.
Uno degli esempi virtuosi esposti è il metodo utilizzato da Aprica A2A per igienizzare i cassonetti presenti nelle nostre strade.
«Da qualche anno utilizziamo il sistema Agranett» spiega Saverio Zetera, Responsabile ufficio Sviluppo e Osservatorio Rifiuti di Aprica. Agranett è un prodotto di Eurovix a base bioattivatori.
Un mix di microrganismi e enzimi, capaci di accelerare ed ottimizzare la degradazione delle sostanze organiche. Il prodotto agevola i processi degradativi naturali, riducendo o eliminando del tutto uno degli effetti collaterali più fastidiosi, la puzza appunto. Oltre a ciò migliora le condizioni igieniche generali riducendo il proliferare di microorganismi nocivi e la presenza di insetti molesti.
«Fino a qualche tempo fa ogni cassonetto cittadino dedicato alla raccolta indifferenziata e ai rifiuti organici (quelli grigi e quelli marroni) veniva trattato una quarantina di volte all'anno utilizzando un apposito camion lava-cassonetti che impiegava acqua e un disinfettante chimico» spiega Zetera.
Oggi, invece ogni mezzo per lo svuotamento dei cassonetti è dotato di un sistema che spruzza nel contenitore per rifiuti appena svuotato, il prodotto in polvere a base di bioattivatori. Ciò avviene 40 volte l’anno per ogni cassonetto.
«In questo modo i lavaggi ad acqua annuali si sono ridotti a due - conclude - con un risparmio di più di 3 milioni e 800mila litri d'acqua e di 24.700 litri di carburante per anno». Una consistente riduzione delle spese, alla quale corrisponde anche un beneficio per l'ambiente: in atmosfera vengono emesse quasi 100 tonnellate di anidride carbonica in meno.
Al momento sono presenti in nove Comuni del bresciano (Capriano del Colle, Borgosatollo, Polaveno, Castenedolo, Bovezzo, Roè Volciano, Gavardo, Rodengo Saiano e Villanuova sul Clisi) e prossimamente anche Muscoline e Vobarno ne saranno provvisti.
Sono i cosiddetti «cassonetti con calotta», proposti da Aprica A2A per la raccolta differenziata, come alternativa al porta a porta. Si tratta di cassonetti che possono essere aperti solo dai cittadini residenti nel comune, ai quali vengono distribuite apposite chiavi elettroniche per l'apertura.
Una novità, introdotta da un paio d’anni, che ha generato un fenomeno di migrazione dei rifiuti. Molti cittadini dei nove comuni, infatti, gettano la loro spazzatura nei cassonetti tradizionali delle aree oltre il confine comunale. La migrazione dell’immondizia è un fenomeno inspiegabile: «I cassonetti con calotta sono predisposti per consentire il calcolo del numero di depositi di ciascun utente e, quindi, quello delle sue tasse sui rifiuti - spiega Saverio Zetera, Responsabile ufficio Sviluppo e Osservatorio Rifiuti di Aprica - ma attualmente questo servizio non è attivo». Forse, semplicemente, per i cittadini dediti all'espatrio dei rifiuti è un disagio ricordarsi di portare con se, ogni volta, la chiave elettronica. Dovrebbero però considerare che questo sistema assicura, come quello porta a porta, una elevata raccolta differenziata, ma riduce la scomodità degli orari precisi per la consegna dell'immondizia e, in più, ha costi - anche ambientali - inferiori. Quindi il gioco vale la candela.
Maria Cristina Ricossa
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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