Cubo di Rubik, il rompicapo dell'architetto
Cubo di Rubik, aquilone, sabbia magica, il pallone Super tele, Dolce Forno, Piccolo chimico, Barbie, Crystal ball, Shangai, Frisbee, Hula Hoop, Pista Hot Wheels, Gira la moda, Allegro chirurgo: sono fra i 31 giochi cult, con riferimenti anche a nuovi classici come Angry birds, raccontati nell'ottica originale delle loro componenti scientifiche da La scienza dal giocattolaio, scritto Davide Coero Borga, vero e proprio «giocattolaio 2.0» in quanto creatore, game designer e produttore di giochi scientifici.
«La scienza ha il potere di farci spalancare gli occhi dallo stupore come la valigetta del mago, certi giochi hanno la stessa capacità» spiega Borga.
Fra i classici da cui emergono, a seconda dei casi, richiami a fisica, chimica, sociologia, architettura, robotica, intelligenza artificiale, non può mancare Il piccolo chimico, «il gioco più ritirato dal commercio della storia» scherza l'autore, visto che negli anni '50 nell'edizione Usa deluxe includeva anche due isotopi radioattivi e fino agli anni '70 «poteva farci diventare teoricamente piccoli terroristi, visto che avremmo potuto fabbricarci delle piccole bombe».
Meno scontato, nel viaggio di Borga, il legame rivelato fra lo Shangai e l'architettura (si basa sugli stessi principi con cui si costruiscono i templi giapponesi«) o la recente svolta ecologista del fidanzato di Ken, Barbie.
«È successo dopo la scoperta che i packaging per le maggiori tre case produttrici di giocattoli del mondo, quindi anche della Barbie, erano realizzati da una società cinese che usava carta proveniente della foresta pluviale indonesiana - dice Borga -. Quelli di Greenpeace per denunciare la cosa, hanno realizzato un divertente corto d'animazione, in cui Ken scioccato per la scoperta, molla la fidanzata. Il filmato, messo su youtube è stato tradotto in 30 lingue, cinese compreso, e le nuove azioni di Greenpeace sempre con Ken hanno provocato assalti ai profili facebook e twitter di Barbie. Alla fine tutte le più grandi aziende di giochi hanno rescisso quel contratto».
Restando fra i classici, si parla anche del Dolce Forno, «che riusciva a cuocere tortine e biscottini grazie alle lampadine da 100 watt poi ridotti per sicurezza a 60...», e c'è fra i giochi più nuovi, anche un riferimento al videogame Angry birds, dove dei passerotti sono sparati verso maialini verdi, con un vecchissimo giocattolo come la fionda: «Questo abbinamento fra vecchio e nuovo va sempre più di moda».
Oggi i bambini, sottolinea Borga «sono molto bravi a fare i giochi individuali, meno a giocare insieme. Come genitori dovremmo più spingerli a giochi sociali, perché lo spirito di squadra nel crescere è importante».
Quanto sono cambiati i bambini cresciuti con i videogiochi rispetto a quelli delle generazioni precedenti? «Non sono diversi, lo testimonia il successo costante di giochi come i Lego. Resta la voglia di giocare attenendosi alle regole per poi scatenare la fantasia e creare qualcosa di nuovo unico, originale. È una cosa che accomuna i bambini agli scienziati e ai musicisti».
Il volume poi grazie a un foglio di gelatina rossa incluso, regala la sorpresa di rivelare tante immagini magiche disseminate fra le pagine: «È un grande regalo che mi hanno fatto i grafici - dice Borga - trasformando questo in un giocattolo che contiene un libro».
Quindi, che siano dei classici o delle novità ad alto contenuto tecnologico, i giochi con richiami al mondo della scienza restano tra i più gettonati per quanto riguarda la capacità di divulgare in modo semplice concetti complessi. Ma il cubo di Rubik resta il rompicapo dei rompicapi con un primato ormai imbattibile, la vendita di 300 milioni di pezzi in diverse versioni.
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