Perché oggi si celebrano i Santi Patroni di Brescia, Faustino e Giovita

Cavalieri romani convertiti al Cristianesimo, furono per questo martirizzati. La loro apparizione salverà Brescia dall'assedio nel 1438
I santi Faustino e Giovita
I santi Faustino e Giovita
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Non ci sarebbe neppure il bisogno di ricordalo, a Brescia. Quelli che il calendario liturgico celebra oggi sono i Santi Patroni di Brescia. Faustino e Giovita sono due fratelli, giovani cavalieri romani convertiti al Cristianesimo, considerati tra i primi evangelizzatori del Bresciano.

Il martirio

Vengono martirizzati, presumibilmente, tra il 120 e il 134, durante l'impero di Adriano. La loro conversione è attribuita al vescovo Apollonio, che avrebbe ordinato Faustino presbitero e Giovita diacono.

Il favore che riscuote la loro predicazione attira il risentimento di molti pagani che invitano il governatore della Rezia, Italico, a punirli.

I due sono quindi denunciati quali nemici della religione pagana e condannati a morte: vari miracoli, tuttavia, li salvano in più occasioni.

Incarcerati a Milano, Roma e Napoli, Faustino e Giovita vengono decapitati infine a Brescia.

Il culto

Saranno loro, tuttavia, secondo la tradizione ad apparire ai bresciani sul Roverotto nelle ore dell'assedio del 13 dicembre 1438, mentre le truppe milanesi di Niccolò Piccinino minacciavano le mura cittadine. I due martiri avrebbero respinto le palle di cannone con le mani e davanti a cotanto prodigio il Piccinino avrebbe desistito dall'assalto. Dei festeggiamenti seguiti allo scampato pericolo, i bresciani (specie i più piccoli) conservano traccia nel culto di Santa Lucia e nella tradizione dei doni, non a caso legati proprio alla data del 13 dicembre.

Si festeggiano anche: B. Bartolomeo Dalmasoni; S. Giorgia; S. Decoroso di Capua.

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