Oggi si ricorda san Marco Evangelista

Le fonti sull’evangelista Marco sono costituite solo dagli Atti degli Apostoli e da alcune lettere dei santi Pietro e Paolo, di cui fu stretto collaboratore e compagno di viaggi missionari. Lo sappiamo appartenente ad una famiglia ebrea agiata. Non fu probabilmente un discepolo diretto del Signore. Marco, secondo la tradizione, morì ad Alessandria d’Egitto, verso il 72 d.C.

Un intreccio di resoconti leggendari vuole che le sue spoglie, recuperate da due commercianti veneziani, venissero portate nell’829 a Venezia. Nel 1071 venne voi individuato come titolare della famosa basilica e principale patrono della Serenissima, al posto di san Teodoro.

Marco ha un ventaglio di patronati estremamente ampio: è considerato infatti protettore di farmacisti, interpreti, notai, segretari, dattilografi, interpreti, ma anche di pittori, ottici, vetrai, allevatori, calzolai, muratori.

È venerato anche dalla chiesa ortodossa e da quella copta: quest’ultima lo volle proprio patriarca. Marco avrebbe composto il Vangelo tra il 50 e il 60, trascrivendo le parole di Pietro senza rielaborarle: infatti è stato considerato una sorta di stenografo dell’apostolo. Il suo Vangelo è scritto in greco: a quei tempi, l’idioma più diffuso.

Si festeggiano anche: san Clarenzio di Vienne; il beato Bonifacio di Valperga; santa Franca di Piacenza.