Oggi si festeggiano le sante Anastasia e Basilissa

Massimiliano La Neve
Si ricordano anche: san Marone, martire; san Cesare de Bus, sacerdote; san Paterno di Avranches, vescovo
Le sante Anastasia e Basilissa
Le sante Anastasia e Basilissa
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Le sante Anastasia e Basilissa vivono nel primo secolo d. C., sotto l'imperatore Nerone. Storicamente, possiamo dirne poco. Si tratta di nobili romane, discepole degli apostoli Pietro e Paolo, per i quali nutrono una forte devozione.

Le matrone, vuole la tradizione, dopo aver coraggiosamente recuperato le spoglie dei due santi apostoli martirizzati, riescono a darne degna sepoltura in un luogo segreto, anche per evitare atti di profanazione ad opera dei pagani. Sono consapevoli di correre un rischio enorme. Scoperte, sono infatti arrestate e torturate: patiscono il taglio della lingua, la flagellazione, lo scorticamento tramite uncini. Potrebbero salvarsi, se abiurassero, ma non cedono ai tormenti degli aguzzini: sono allora finite a colpi di spada, intorno al 68 d.C.

Vengono venerate fin dalla prima cristianità. Quelle che sono considerate le loro reliquie, in base a quanto affermato nel «Diario romano per l'anno del Signore 1926», avrebbero conosciuto una traslazione in Santa Maria della Pace, basilica non lontana da piazza Navona, a Roma.

I nomi Anastasia e Basilissa, entrambi di derivazione greca, significano rispettivamente «risorta» e «regina».

Si ricordano anche: san Marone, martire; san Cesare de Bus, sacerdote; san Paterno di Avranches, vescovo.

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