Oggi si festeggia san Demetrio di Tessalonica

Massimiliano La Neve
Si ricordano anche: la beata Margherita Rutan, vergine e martire; i santi Tancredi, Torthred e Tova, eremiti
San Demetrio di Tessalonica
San Demetrio di Tessalonica
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San Demetrio ha avuto larghissima popolarità nelle chiese d’Oriente, dove è secondo, per fama, solo a san Giorgio, il cavaliere che nella pittura occidentale viene ritratto mentre uccide il drago.

Storicamente, Demetrio è una figura appannata: non è possibile affermare quasi nulla di certo su di lui. È stato ipotizzato che fosse un soldato, impegnato nella difesa di Tessalonica, o che si trattasse di un diacono, morto a Sirmio di Dalmazia, vittima delle persecuzioni di Diocleziano e Massimiano, accusato di aver predicato il Vangelo.

Il culto di Demetrio si diffuse imperioso, forte dei molti miracoli associati alla sua intercessione. Intorno al 418, quelle che ne erano considerate le reliquie furono collocate nella chiesa di Tessalonica: da qui, la devozione per lui si è irradiata nei secoli.

Le chiese bizantine lo definirono «megalomartire», cioè «grande martire». L’appellativo ha due valenze: da una parte indica chi, prima dell’Editto di Milano, aveva patito un supplizio efferato in nome della fede; dall’altra, attesta un culto eccezionalmente diffuso. Demetrio è anche considerato un santo «miroblita», il cui corpo, o le cui reliquie, cioè, effondono un profumo gradevole e un olio dalle proprietà miracolose. Le leggende che si sono susseguite e che l’hanno voluto proconsole o guerriero lo resero caro ai Crociati. In pittura, appare spesso effigiato in armatura da soldato romano. I calendari bizantini lo celebrano il 26 ottobre.

Si ricordano anche: la beata Margherita Rutan, vergine e martire; i santi Tancredi, Torthred e Tova, eremiti.

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