Oggi si celebra sant'Angelo d'Acrì

Si festeggiano anche: san Marcello di Tangeri, martire; san Massimo di Apamea, martire; santi Claudio, Luperco e Vittorico, martiri
Sant'Angelo d'Acrì
Sant'Angelo d'Acrì
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Sant' Angelo d’Acri (al secolo Lucantonio Falcone) nasce nella località cosentina nel 1669. La canonizzazione è recente: data infatti al 2017. La sua vicenda biografica è singolare: appartenente ad una famiglia molto religiosa, entra tra i Cappuccini a diciannove anni, ma ne esce dopo pochi mesi, avendo maturato la volontà di sposarsi. In seguito, cambia idea: non si sposa più ed è riammesso in convento. Poi abbandona nuovamente l’Ordine, non giudicandosi all’altezza dell’impegno richiesto dalla vita consacrata. Infine, chiede di essere ancora accolto dai Cappuccini, per la terza volta. È quella buona: cambia il nome in fra Angelo e, nel 1700, è sacerdote. Acquista fama di taumaturgo. Amatissimo predicatore, muore il 30 ottobre 1739.

La figura di sant’Angelo, considerato «l’apostolo delle Calabrie», fu caratterizzata da alcune peculiarità. La sua predicazione, per esempio, ebbe toni scarni e schietti: tarata su parametri popolari, era calata nella parlata «plebea» degli strati più bassi degli abitanti del Regno di Napoli. Il suo eloquio attirava così folle di poveri e provocava conversioni, ma non era apprezzato da nobili e notabili.

Si racconta, poi, delle tentazioni demoniache a cui Angelo fu sottoposto, contrastate con il rigore della penitenza, ma anche, pare, con un inedito senso dell’umorismo. I suoi biografi raccontano che con il demonio, che in qualche modo irrideva, sant’Angelo ebbe anche violenti scontri fisici, nei quali riportò gravi ferite.

Si festeggiano anche: san Marcello di Tangeri, martire; san Massimo di Apamea, martire; santi Claudio, Luperco e Vittorico, martiri.

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