Oggi si celebra san Gennaro

San Gennaro, vescovo di Benevento e patrono di Napoli, vive nel III secolo. Le notizie storiche vere e proprie sono poche.
Viene martirizzato sotto Diocleziano, il 19 settembre del 305. Durante il martirio (avvenuto per decapitazione, per non aver voluto disconoscere la propria fede), una donna, Eusebia, ne avrebbe raccolto il sangue in ampolle. Nonostante qualche eccezione, la liquefazione del sangue di san Gennaro si rinnova da circa 700 anni in date fisse: il primo sabato di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre. La devozione per il martire è attestata sin dal V secolo, quando il popolo prende a considerarlo santo. La canonizzazione ufficiale risale al 1586, sotto papa Sisto V.
Il fenomeno della liquefazione (la Chiesa non ha mai parlato di «miracolo») ha conosciuto, nella sua storia ultrasecolare, alcune variazioni: il Diario dei Canonici del Duomo ha annotato, per esempio, le volte in cui il sangue non si è sciolto, quelle in cui si è presentato liquefatto in anticipo o quando l’evento si è manifestato in date inconsuete. Il popolo napoletano ha associato tradizionalmente alla tempestività del prodigio segnali propizi per la comunità e, viceversa, in occasione di ritardi o di mancata liquefazione, ha temuto segni infausti, anticipatori di calamità.
Si festeggiano anche: san Giovanni di Spoleto, vescovo; san Teodoro di Verona, vescovo; le beate Elisabetta, Barbara, Antonia e Caterina, monache mercedarie.
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