Oggi si celebra il beato Matteo Guimerà

Il beato Matteo Guimerà di Agrigento, nato verso il 1377, fu una delle colonne dell’Osservanza, cioè del movimento che si proponeva di tornare ad «osservare» la primitiva regola di san Francesco, senza attenuazioni. Il movimento, sorto nel secolo XIV, ebbe il proprio ispiratore in san Bernardino da Siena, coadiuvato, oltre che dallo stesso Guimerà, da san Giovanni da Capestrano, da Alberto di Sarteano e da san Giacomo della Marca.
Il beato Matteo, acquisita una vasta formazione teologica, nella sua regione fondò vari conventi e divenne famoso per le doti taumaturgiche. Ritiratosi nel convento di Santa Maria di Gesù a Palermo, morì il 7 gennaio 1450.
Per volontà di papa Eugenio IV, Guimerà - dal 1442 - fu vescovo di Agrigento. Per lui fu una stagione particolarmente complessa: l’instancabile zelo apostolico lo portò infatti a combattere la simonia, a contrastare alcuni lassismi ecclesiastici, a ripristinare una solida formazione culturale dei prelati, a riservare ai poveri le ampie rendite della diocesi. Il suo impegno lo rese inviso a molti: nel tentativo di minarne la credibilità, ci fu chi costruì false accuse, da cui Matteo dovette difendersi davanti al pontefice, che ne riconobbe poi l’assoluta innocenza. Papa Clemente XIII ne approvò il culto nel 1767.
Si festeggiano anche: san Crispino I, vescovo; san Giuliano di Gozzano, diacono; san Canuto Lavard, martire.
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