Sala Libretti

«Folgorata da Vasco quando avevo 13 anni, oggi è un amico»

Alessandra Garatti, bresciana e fan dal 1982, presenta il suo libro «Vasco andata e ritorno» il 20 giugno al GdB
  • Alessandra Garatti con il suo idolo Vasco
    Alessandra Garatti con il suo idolo Vasco
  • Un'immagine tratta dal libro: Alessandra con Vasco - © www.giornaledibrescia.it
    Alessandra Garatti con il suo idolo Vasco
  • Alessandra Garatti con il suo idolo Vasco
    Alessandra Garatti con il suo idolo Vasco
  • Alessandra Garatti con il suo idolo Vasco
    Alessandra Garatti con il suo idolo Vasco
  • Alessandra Garatti con il suo idolo Vasco
    Alessandra Garatti con il suo idolo Vasco
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Colonna sonora di milioni vite, la musica di Vasco Rossi ha segnato più di un’epoca, entrando nel mito fino a diventare terreno fertile di storie che vale la pena raccontare. Storie come quella della bresciana Alessandra Garatti, autrice del libro «Vasco andata e ritorno» (edito da 1000 e una notte, già disponibile nei digital store e a breve distribuito anche nelle librerie bresciane), che l'autrice presenterà nella sala Libretti del GdB (via Solferino 22 in città) giovedì 20 giugno alle 18. L'ingresso all'incontro - moderato dal giornalista Emanuele Galesi - è libero con posti limitati, prenotazione obbligatoria allo 030.3790212 o via mail a salalibretti@giornaledibrescia.it.

Lei che nel 1982, a soli tredici anni e trascinata da un’intraprendenza fuori dal comune, riuscì nella propria missione: incontrare e conoscere il proprio idolo, Vasco, legando inaspettatamente, ma in maniera sincera e duratura, la propria esistenza a quella del cantautore modenese.

Ospite negli studi di Radio Bresciasette nel corso del «Magazine» condotto da Maddalena Damini, l’autrice si è raccontata e ha parlato della passione per il Blasco. «Come sono stata folgorata da Vasco? È successo tutto grazie alla radio. Avevo tredici anni, ero una bambina, quando ascoltai per la prima volta "Albachiara", e ne rimasi molto colpita. Talmente colpita che da quel giorno iniziai a telefonare insistentemente alla trasmissione pomeridiana dell’emittente per chiedere di far passare le canzoni del Blasco, spesso con la scusa di dedicarle a qualcuno, inventando improbabili destinatari».

Poco dopo, il primo incontro: «Era il febbraio del 1982. Il malcapitato dj del pomeriggio, da me tormentato, mi regalò il proprio pass per il "Free show" di quell’inverno. Incredibilmente funzionò, per quanto una ragazzina della mia età potesse risultare poco credibile con un pass della stampa al collo. Vasco si esibì per ultimo e, con mia immensa fortuna, arrivò il tanto atteso incontro. La prima cosa che gli dissi fu: "Sei in ritardo: sono già le nove di sera e io ho il coprifuoco! Pazzesco"». E poi? «E poi venne fuori tutta la mia tenacia. Mi scrisse sull’agenda il suo numero di telefono e lo chiamai, chiedendogli se si ricordava di me. Chiacchierammo tranquillamente fino a diventare amici. Da lì in poi l’ho seguito ovunque: ero praticamente la "mascotte" dell’entourage».

Tra le pagine del libro prende vita la narrazione dell’amicizia fan-rockstar, accompagnata da oltre cento fotografie dei momenti trascorsi insieme. È un diario, scritto da Alessandra 35 anni fa e rispolverato, testimone di pensieri e sentimenti di un’adolescente degli Anni 80 che ha realizzato il proprio sogno. Ed il fine è ancor più nobile: le royalties saranno infatti devolute alla fondazione Dominique Franchi Onlus di Brescia per il progetto AUTISMInsieme, dedicato ai minori con disturbi autistici: «Questo libro è rimasto per anni in un cassetto: ho voluto dargli vita facendo una cosa bella», conclude.

 

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