Scuola

Webcam, pc e caffé: gli studenti non temono le lezioni a distanza

La testimonianza degli studenti dell'Its Machina Lonati, impegnati nei corsi in videoconferenza
I ragazzi seguono le lezioni da casa senza particolari difficoltà
I ragazzi seguono le lezioni da casa senza particolari difficoltà
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«Profe, lei come sta?». Inizia così la prima lezione a distanza con i ragazzi del primo anno di Marketing e comunicazione per l'internazionalizzazione per l'impresa dell'Its Machina Lonati di Brescia. Connessi in 26 più la docente, prendono le misure con quello che, già da qualche giorno e per le prossime settimane di emergenza coronavirus, sarà l'unico contatto che avranno con la scuola. Da remoto.

«Io bene, spero anche voi. Come state trascorrendo le vostre giornate?». La prima mezzora del corso di Scrittura giornalistica va via così, tra loro che condividono link a seminari di formazione gratuiti per impreziosire il loro tempo libero ritrovato e l'insegnante che li guida nella rassegna stampa del giorno. Oltre a qualche dritta per riconoscere e smentire le fake news che in questi giorni si susseguono sui social, loro canale principale di approvvigionamento per l'informazione. Per ora.

 

I ragazzi del primo anno di Marketing in visita al GdB a febbraio -  © www.giornaledibrescia.it
I ragazzi del primo anno di Marketing in visita al GdB a febbraio - © www.giornaledibrescia.it

 

Nella chat testuale che affianca la videoconferenza di gruppo, ci si scambia aggiornamenti, consigli, fonti d'informazione affidabili. Si ride anche, ma si resta seri e in silenzio non appena inizia la parte di spiegazione. Giusto il tempo di entrare in confidenza con lo strumento (Machina Lonati ha scelto la piattaforma Meets di Google ndr) e ci si immerge nel vivo delle tre ore insieme. Il programma prevedeva la correzione di alcuni elaborati, ma in corsa si vira verso un approfondimento dei criteri di notiziabilità. Mai come in questo momento gli studenti sono consapevoli di quanta responsabilità richiederà, una volta nel mondo del lavoro, il ruolo che si sono scelti: comunicatori.

La lontananza fisica non crea distacco, anzi. Fioccano le domande, le richieste di approfondimento, anche chi di solito in classe è più timido interviene senza paure. Sembra che webcam e microfono abbiano dato ai ragazzi una marcia in più, spingendoli a dare il meglio. Davanti ai loro pc si sono presentati vestiti di tutto punto, come a scuola. Le ragazze truccate, i ragazzi pettinati. Unico vezzo la tazza di caffè sulla scrivania, che fa tanto manager e aiuta a mantenere la concentrazione.

Chi credeva che l'insegnamento a distanza sarebbe stato un palliativo mediocre dovrà ricredersi. Sono i ragazzi a dimostrarcelo, ancora una volta più responsabili di quanto qualche adulto poteva credere. E anche più saggi: «Profe, mi raccomando non esca di casa».
 

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