Scuola

Scuola, l'obbligo vaccinale anche per il personale in congedo

Dalla circolare del Miur arriva un giro di vite. Il dirigente Bonelli: «Chi è assente deve comunicare la sua intenzione»
Siero. Una docente durante la vaccinazione - Foto © www.giornaledibrescia.it
Siero. Una docente durante la vaccinazione - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Non c’è pace nel mondo della scuola. A rincorrersi, dopo i decreti, sono le circolari emanate per «fare chiarezza» sui decreti stessi che, però, invece di dissipare i dubbi non di rado complicano. Così la nota ministeriale del Miur di venerdì che esprime «pareri» in merito all’obbligo vaccinale di docenti ed operatori Ata dal 15 dicembre, conferma che esso si applica a tutto il personale scolastico, «incluso quello assente dal servizio per legittimi motivi», ad eccezione dei lavoratori esenti con certificato medico ed altri casi (come il congedo per maternità e l’aspettativa per motivi di famiglia).

Sembrerebbe una stretta ai «furbetti» del vaccino, che si danno per malati o che cercano escamotage per evitare, o almeno procrastinare, l’inoculazione. Ma per i presidi la situazione nei fatti poco cambia, e tante perplessità restano. «Non si capisce bene se mandare la comunicazione per mettersi in regola solo ai docenti in servizio oppure no - osserva Diego Parzani, dirigente dell’Antonietti di Iseo -. Che differenza c’è tra “infermità” che esclude dall’obbligo e malattia, come stabilirlo? E per i docenti esentati? Andrebbero adibiti ad altri compiti, ma è una possibilità che va supportata dal medico competente».

«Stiamo approfondendo la questione per capire se l’affondo riguarda coloro che sono in malattia o gli esentati da utilizzare in altre mansioni» interviene Luisa Treccani, segretaria Cisl Scuola. Insomma, un altro testo su cui lambiccarsi il cervello. Lo sottolinea Loredana Guccione, dirigente Ic Centro 3: «Le indicazioni dovrebbero essere più lineari e univoche, scritte in modo da non essere interpretabili. Rimane poi ancora scoperta la questione degli assistenti ad personam, che pare non siano obbligati».

Spiega il dirigente dell’Ust, Giuseppe Bonelli: «Siccome in prima battuta si parlava di non necessità di uniformarsi da parte di chi è in congedo o aspettativa perché non fisicamente a scuola, si è ritenuto per analogia che lo stesso valesse per chi è assente per malattia o congedi parentali. La circolare specifica che coloro che sono temporaneamente assenti invece devono farlo. Anche se non presente, l’insegnante deve comunicare la sua intenzione a procedere o meno». Che cambia dunque? «Poco o nulla - commenta Gregorio Musumeci della Gilda degli insegnanti -. L’unico dato è che l’obbligo vaccinale è legato alla professione e non rientrano, quindi, nelle esclusioni motivazioni di carattere personale. Vediamo che metà dei colleghi si stanno già adeguando in questi giorni e, alla fine, resterà una percentuale bassissima di chi preferisce farsi sospendere».  

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