Scuola

Dalle bolle al distanziamento: così i bimbi tornano in aula

Per le scuole dell’infanzia creati gruppi fissi per non far entrare in contatto bimbi di classi diverse
  • Prove di riapertura per le scuole dell'infanzia
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Saranno divisi in «bolle stabili», ovvero in gruppi composti sempre dagli stessi bambini e dagli stessi educatori e insegnanti. Per i nidi ogni bolla sarà composta da un minimo di 10 ad un massimo di 15 bimbi, per le scuole dell’infanzia il numero sarà coincidente con quello delle sezioni. Dopo circa sette mesi di stop (era venerdì 21 febbraio), lunedì 7 settembre riapriranno a Brescia le scuole comunali e paritarie: nidi e materne. Oltre 2.700 bimbi tra i 3 e i 6 anni delle 42 scuole dell’infanzia, più 643 dei nidi faranno ritorno in classe, dove il Comune ha organizzato ogni attività cercando di preservare il valore educativo del contesto, ma assicurando, nel contempo, la tutela della salute degli operatori e degli stessi bambini.

«Lo scopo delle bolle - spiega Annamaria Finazzi, responsabile del Settore servizi per l’Infanzia del Comune di Brescia - è dividere i bimbi facendo in modo che a incrociarsi siano sempre gli stessi. Nelle scuole a ciascuna sezione è stato aggiunto uno spazio dove la bolla vivrà interamente la propria esperienza scolastica, senza mai entrare in contatto con le altre. Questo - aggiunge - ci permetterà in caso di positività di un componente di un gruppo di limitare la sospensione, se disposta da Ats, a quei bimbi».

Durante il periodo estivo il settore edilizia scolastica del Comune è intervenuto in alcuni plessi per apportare modifiche strutturali e consentire così di poter accogliere tutti i bimbi iscritti e ammessi ai servizi. Sono state aperte nuove porte per separare gli accessi o recuperati ambienti da destinare a uffici o spazi educativi, acquistati passatoie, transenne e gazebo per i triage, per un totale di spesa di 32 mila euro.

«Anche se non obbligatorio - continua Finazzi - abbiamo deciso di misurare la temperatura all’ingresso a bimbi e accompagnatori: per questo abbiamo allestito uno o due triage nelle scuole, a seconda della grandezza del plesso». Ibambini iscritti al tempo prolungato sono poi stati accorpati in un’unica sezione per non contravvenire alla logica della bolla. «È un inizio faticoso - afferma Fabio Capra, assessore alla Pubblica istruzione del Comune - che ci ha visti impegnati per assicurare tutto per tempo. Sono fiducioso e ottimista perché è stato fatto un grandissimo lavoro. Le attività inizieranno normalmente come ogni anno e assicureremo tutti i servizi poco alla volta: il dopo scuola, il pre-scuola e la mensa. Le iscrizioni sono al pari degli anni passati e quindi vuol dire che c’è fiducia».

In occasione della presentazione delle novità sulla riapertura delle classi, avvenuta alla scuola dell’Infanzia «Zammarchi» di viale Piave, l’assessore ha voluto ringraziare la Croce Rossa, che ha donato alle scuole 20 computer acquistati con i fondi raccolti dall’associazione «Mille chitarre in piazza». «Speriamo non servano mai - ha chiosato l’assessore - ma potrebbero rivelarsi utili per mantenere i contatti con i bambini se si arrivasse ad un nuovo lockdown». Soddisfatto il sindaco Emilio Del Bono per «il grande lavoro fatto per garantire la sicurezza dei bimbi. Questa estate ai centri ricreativi voluti dal Comune hanno partecipato 2.500 bambini e tutto è andato bene. Siamo sicuri di aver adottato tutte le misure necessarie per dire che anche l’avvio della scuola sarà il più possibile sereno».

 

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