Scuola

Alta moda a palazzo: gli abiti dei giovani stilisti del Fortuny

Gli studenti dell'istituto di moda Fortuny hanno realizzato gli abiti presentati ufficialmente a palazzo Facchi
ALTA MODA A PALAZZO
AA

Lunghi abiti da sera arricchiti da fiocchi o code che si aprono a ruota, outfit da cerimonia o da cocktail impreziositi da fiori e paillettes, tutti curati nei minimi dettagli; degni dei grandi stilisti. E, a corredo, borse dai modelli più originali, realizzate in ecopelle, pizzo, stoffa, uncinetto e tanti altri materiali. Forme geometriche, morbide, classiche, avveniristiche e tessuti lucidi, cangianti, oppure tradizionali, declinati nei colori dell’arcobaleno, accanto all’intramontabile nero. Un tripudio di bellezza e creatività, venerdì 16 ottobre, alla sfilata «Alta moda a palazzo. L’eleganza torna in scena», che si è tenuta a palazzo Facchi di corso Matteotti, eccezionalmente aperto al pubblico per concessione del proprietario Stefano Cianci, che già ha dischiuso le porte della storica dimora in occasione di mostre e iniziative del Fai.

  • Scatti dal defilé dell'istituto di moda
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L’evento è stato organizzato dal laboratorio di sartoria del Comune di Brescia, assessorato alle Pari opportunità e Politiche giovanili, «Marchetti 1 Atelier» in collaborazione con l’Iis «Mariano Fortuny», con OK School Academy e Cfp Zanardelli (che si sono occupati di trucco e parrucco), con la Scuola Bottega (per fotografie e riprese video). Un «bellissimo lavoro di squadra» ha commentato l’assessore Roberta Morelli. Gli abiti sono stati realizzati dagli studenti dell’indirizzo moda del «Fortuny» e sono il frutto dell’intenso lavoro che, pur in questi due anni di pandemia in cui i laboratori sono stati particolarmente penalizzati, sono riusciti a portare a termine, con il supporto dei loro docenti, reinventandosi nelle modalità e nelle tecniche di apprendimento.

Ogni creazione prevede, infatti, una fase di studio in cui vengono approfonditi temi legati a storia dell’arte ed evoluzione della moda, cui fanno seguito una progettazione grafica ed infine la produzione sartoriale. Tutti pezzi unici (indossati dalle stesse ragazze della scuola, con uno stuolo di giovani cavalieri a scortarle nei passaggi da un piano all’altro per lo show), che vengono conservati nell’archivio della scuola ed utilizzati per allestimenti e sfilate.

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Bellissime anche le borse indossate dalle modelle, frutto - ha sottolineato con orgoglio Morelli - del lavoro di 25 frequentanti il laboratorio di via Marchetti, per donne prive di occupazione: «Cerchiamo di dare loro nuove competenze, spendibili nel mercato del lavoro o anche nell’ambiente domestico. Siamo partiti quasi cinque anni fa con un progetto co-finanziato dalla Regione, poi abbiamo proseguito con le nostre forze. Attualmente abbiamo un centinaio di iscritte e c’è sempre grandissima richiesta». Protagoniste della manifestazione, intervallata dalle esibizioni vocali della cantante Antonella Braccia, sono state anche le performances di Instant Fashion della modellista Elisabetta Riolfatti, che ha lavorato a Milano con nomi quali Armani e Byblos, la quale ha dimostrato come creare dal nulla, solo con un scampolo di tessuto e un cuscino di aghi, vesti da sogno. 

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