Da Vinci 4.0

Dal Calini 16 innovatori in erba per risolvere i problemi del futuro

Il liceo cittadino partecipa per la prima volta al tour tecnologico e creativo con il fisico e divulgatore scientifico Massimo Temporelli
Team Gem è la squadra in gara, che raccoglie ragazzi dalla prima alla quinta classe
Team Gem è la squadra in gara, che raccoglie ragazzi dalla prima alla quinta classe
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«Se non loro, chi?». Il fondatore di The FabLab Massimo Temporelli non ha dubbi su coloro che troveranno la soluzione ai problemi legati all’acqua, dall’innalzamento dei mari alla desertificazione: i giovani.

Forse proprio quelli del liceo Calini di Brescia, che per la prima volta partecipa al Da Vinci 4.0, il progetto creato dal Giornale di Brescia in collaborazione con The FabLab e Talent Garden per contribuire a diffondere la tecnologia nelle scuole e creare un ponte con il mondo del lavoro.

L’acqua al centro

«Tra i tanti problemi che avremo in futuro - chiarisce il divulgatore scientifico -, forse l’acqua sarà "IL" problema dei prossimi cinquant’anni, e questo per due motivi. Da un lato lo scioglimento delle calotte polari per via del cambiamento climatico porterà a un innalzamento dei livelli dei mari. Dall’altro la siccità, cioè la mancanza di acqua potabile in alcune zone della terra». La necessità di ricavare acqua, di trasportarla, di risparmiarla e riciclarla in tutti i modi possibili sarà quindi un obiettivo primario. «Perché non cogliere dunque la palla al balzo - prosegue Temporelli - e iniziare a fare un po’ di future design, cioè progettare il futuro, sperando di non dover affrontare questi terribili disastri ecologici, ma nel caso succedessero cominciare a ragionare con i ragazzi su quale potrebbe essere una soluzione a questi temi?».

Soluzione che naturalmente deve impiegare tecnologie sostenibili, contemporanee e digitali, e con l’umano sempre al centro, come insegna Leonardo da Vinci. «Sarebbe bello - auspica il fondatore di The FabLab - che da una scuola di Brescia o del Bresciano uscisse la soluzione del futuro».

Esordienti

Sarebbe bello sì, anche per gli studenti del Calini, sedici in tutto, dalla prima alla quinta, riuniti nel team Gem e coordinati dalla professoressa Veronica Cavicchi, insegnante di matematica e fisica. «Abbiamo deciso di aderire al progetto perché ci interessa molto il legame tra sostenibilità, ambiente e tecnologie emergenti - spiega la docente -. Poter mettere insieme questi temi per ottenere innovazione al servizio della cittadinanza e far crescere i ragazzi per noi è un aspetto fondamentale».

«Di questo progetto - racconta Jacopo Zani della classe quarta F - mi ha incuriosito soprattutto l’utilizzo della tecnologia e la possibilità di imparare a maneggiarla meglio. Inoltre il tema dell’acqua mi interessa da un po’ di anni, mi colpisce molto la possibilità che da temi così delicati e che riguardano tutto il pianeta si possano addirittura scatenare delle guerre, che invece sono divisive». L’opportunità di accrescere le proprie competenze tecnologiche stuzzica anche Sabrina Arbore di seconda F e Chiara Volpi della quarta L: «La robotica mi ha sempre interessato molto - spiega quest’ultima - e spero di poter imparare molto. Penso che questo progetto sia anche un buon modo per imparare a lavorare in gruppo, perché credo che solo insieme agli altri si possa creare qualcosa di davvero utile per il futuro».

Per la sfida finale

Spirito leonardesco ma anche contemporaneo. È questo l’approccio giusto per partecipare all’hackathon del Da Vinci 4.0. E manca solo poco più di un mese alla consegna dei progetti, fissata per venerdì 5 maggio, mentre l’evento finale, con le presentazioni e le premiazioni, sarà ospitato a fine maggio in città. Location ancora top secret, ma verrà svelata a breve.

«L’acqua è un tema vastissimo, complesso e assolutamente contemporaneo - puntualizza Matteo Villa, learning specialist di The FabLab -. Per questo invitiamo i ragazzi ad affrontarlo con uno spirito multidisciplinare. Gli approcci che suggeriamo sono due: il primo è pensare alla propria creazione come una proposta di soluzione pratica, affrontando il problema in modo estremamente pragmatico, e creando un prototipo che risponda al criterio dell’utilità». Ma non basta. «L’altro approccio invece - prosegue Villa - è di tipo artistico e comunicativo, il che significa sfruttare le nuove tecnologie come linguaggi per parlare alla sensibilità delle persone, e stimolarne la consapevolezza rispetto al problema».

Le tecnologie a disposizione degli studenti sono tutte quelle dell’industria 4.0, tra cui l’internet of things, la manifattura digitale, l’elettronica programmabile e tutto il mondo dell’extended reality. Punto di riferimento è il portale www.davinciquattropuntozero.it, costantemente aggiornato proprio dal team di The FabLab. «È il nostro modo per supportarli durante tutto il tempo della sfida - chiarisce Villa -, ed è l’ambiente dove possono consultare le risorse per approfondire queste tecnologie. Noi puntiamo il dito, sperando che vedano la luna e non il dito».

E a sostenere il progetto del Da Vinci 4.0, e i giovani che vi partecipano, c’è ancora una volta Banca Valsabbina. «Ormai ci sentiamo anche noi parte di questa macchina sempre più straordinaria - commenta Mariachiara Pellegrini dell’ufficio stampa e comunicazione -. Ricordo le parole pronunciate lo scorso anno dal direttore del Giornale di Brescia Nunzia Vallini, che sottolineava come il futuro sia nelle mani di questi ragazzi. Noi come banca del territorio condividiamo pienamente i valori di questa missione e intendiamo fare il tifo per i giovani bresciani».

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