Scienza

La Luna si sta restringendo

Il satellite della Terra si è progressivamente «essiccata», dice uno studio dell'università del Maryland, ed è scosso da terremoti
La Luna piena - Foto Ansa/Epa Georgi Licovski - © www.giornaledibrescia.it
La Luna piena - Foto Ansa/Epa Georgi Licovski - © www.giornaledibrescia.it
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La Luna si sta progressivamente restringendo ed è scossa da terremoti. Lo indica sulla rivista Nature Geoscience una ricerca dell'università del Maryland, sulla base delle simulazioni fatte usando i dati dei sismometri installati sulla Luna dalle missioni Apollo e le immagini raccolte nel 2010 dalla sonda Lunar Reconnaissance Orbiter (Lro) della Nasa. 

Le immagini della sonda hanno infatti mostrato che la Luna si è progressivamente «essiccata», lasciando sulla superficie migliaia di dirupi chiamati faglie inverse e che il processo sembra continuare ancora oggi. Per comprendere come questo è accaduto il gruppo coordinato da Nicholas Schmerr ha utilizzato un algoritmo per analizzare i dati sismici raccolti dalle missioni Apollo tra gli anni '60 e '70. 

In questo modo è stato possibile individuare l'epicentro di 28 terremoti lunari registrati tra il 1969 e il 1977, che sulla Terra avrebbero raggiunto una magnitudo compresa tra 2 e 5. Questi dati sono stati sovrapposti con quelli della sonda Lro, mostrando che almeno otto di questi terremoti sono stati causati esclusivamente dal movimento delle faglie. Terremoti simile, osservano i ricercatori, continuano a scuotere la Luna ancora oggi. 

«Abbiamo scoperto che alcuni dei terremoti registrati dalle missioni Apollo sono avvenuti molto vicino alle faglie viste nell'immagini riprese dalla missione Lro. È molto probabile che queste faglie siano ancora attive», commenta Schmerr. Si è visto inoltre che sei degli otto terremoti sono avvenuti quando la Luna si trovava all'apogeo, ossia al punto della sua orbita più lontano dalla Terra, o era molto vicina a esso. «Questi risultati - conclude Schmerr - ci dicono che dobbiamo tornare sulla Luna. Con le missioni Apollo abbiamo imparato molto, ma abbiamo solo scalfito la superficie. Con i moderni sismometri potremmo capire molto di più sulla geologia lunare».

 

 

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