Oggi si ricorda san Matteo apostolo

San Matteo, apostolo ed evangelista, è patrono di banchieri, contabili, doganieri e della Guardia di finanza. Le notizie storicamente accertate su di lui sono poche. Conosciuto anche con il nome di Levi, vive a Cafarnao ed è un pubblicano, cioè un esattore delle tasse per conto dell’Impero Romano. Quando incontra Gesù, se ne fa discepolo e dona le proprie ricchezze ai poveri.
Le sue pagine sono scritte in aramaico, lingua che allora era in uso in Palestina. Matteo, quindi, ha voluto innanzitutto rivolgersi ai credenti di origine ebraica e dimostrare che Gesù è il Messia annunciato dall’Antico Testamento. In pittura, è raffigurato da anziano; spesso ha una spada accanto a sé, in memoria del supposto martirio. Il fatto che in origine Matteo sia indicato come «pubblicano» è interessante in chiave storica. I pubblicani, infatti, erano guardati con disprezzo dagli ebrei, perché esigevano il pagamento dei tributi destinati agli occupanti, cioè ai Romani. Erano quindi considerati dei veri e propri collaborazionisti.
Matteo svolge il suo lavoro in un banco all’aperto, nella citata città di Cafarnao. Gesù lo vede e lo chiama. Gli dice semplicemente: «Seguimi». Matteo si alza, lascia il suo posto e, altrettanto semplicemente, lo segue subito. Gesù, quindi, individua un proprio apostolo in una figura oggetto di riprovazione pubblica. Infine: la morte di Matteo fu verosimilmente naturale, nonostante varie tradizioni l’abbiamo voluto martire in Etiopia.
Si festeggiano anche: san Quadrato di Magnesia; sant' Alessandro di Roma, martire; la beata Caterina Aliprandi da Asti, clarissa.
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