Oggi si festeggia sant’Eustachio Placido

La vicenda di sant’Eustachio Placido incrocia motivi agiografici, leggendari e letterari. Siamo all’epoca dell’imperatore Traiano: Placido è un valoroso militare, molto conosciuto anche per i suoi atti caritatevoli.
Durante una battuta di caccia insegue un cervo che all’improvviso si ferma e gli rivolge queste parole: «Placido, perché mi perseguiti? Ti sono apparso perché voglio la tua salvezza. Io sono Gesù Cristo cui tu servi inconsciamente». L’uomo, strabiliato, si converte al cristianesimo, insieme alla moglie e ai due figli. Dopo una lunga serie di disgrazie, è nominato capo delle truppe dell'impero.
Sarà martirizzato con i suoi cari per non aver voluto compiere sacrifici per gli dèi pagani. Il martirio di Eustachio e dei suoi familiari viene raccontato dalla tradizione in questi termini: i quattro, dapprima condannati ad essere sbranati dai leoni al circo, non vengono toccati dalle fiere. Sono allora rinchiusi in un bue di bronzo, arroventato a lungo. Quando il simulacro viene aperto, i quattro sono in effetti morti, ma i loro cadaveri non presentano segni di bruciature. I cristiani si appropriano poi delle spoglie dei martiri e danno loro sepoltura.
La storia di sant’Eustachio Placido ha avuto un’ampia diffusione nel Medioevo: è stata tramandata in greco, in latino e nelle lingue orientali. Presenta consonanze con altri brani agiografici e con novelle popolari. L’episodio del cervo, in particolare, ha rispondenze nelle «Vite» di molti altri santi e pare affondare le proprie radici in tradizioni indiane. Eustachio Placido è protettore di cacciatori e guardiacaccia.
Si ricordano anche: la beata Candida; i santi Ipazio, Asiano e Andrea, martiri; il beato Tommaso Johnson, Sacerdote certosino, martire.
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