Effetto pandemia: depositi bancari oltre i 36 miliardi nel 2020

Un valore elevatissimo che, confrontato con quello del dicembre 2019, determina un incremento del 14,4% su base annua
Il sacerdote ha versato migliaia di euro Foto © www.giornaledibrescia.it
Il sacerdote ha versato migliaia di euro Foto © www.giornaledibrescia.it
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Aumentano nell’anno della pandemia i depositi bancari della clientela, ovvero di famiglie e imprese, nei 724 sportelli bancari della provincia di Brescia che arrivano a superare i 36 miliari di euro. Il dato di Banca d’Italia, fissato al 31 dicembre 2020, è di quelli che al ricercatore impongono un controllo dei conti ma la tabella non lascia dubbi: 36,4 miliardi di euro. Un valore elevatissimo che, confrontato con quello del dicembre 2019, pari a 31,8 miliardi di euro, determina un incremento di quasi 4,6 miliardi di euro, pari al +14,4% su base annua.

La ricerca di Acri-Ipsos evidenzia che la pandemia ha bloccato i consumi e fatto schizzare i risparmi degli italiani che, spaventati dal futuro, rimandano gli investimenti preferendo la liquidità. Il Comune Capoluogo, con 12,5 miliardi di euro di depositi della clientela nel 2020, il 34,3% del totale provinciale, si conferma la capitale bresciana del credito.

Così in provincia

Infatti se scorriamo la graduatoria dei Comuni, ordinata per entità dei depositi, alle spalle di Brescia si colloca Desenzano del Garda, con 830,4 milioni di euro, il 2,3% del totale provinciale e, con valori di poco inferiori, Montichiari (824,9), Lumezzane (810,5), Chiari (806,7). Con un ammontare dei depositi bancari decrescente, troviamo Palazzolo sull’Oglio (640,5), Rovato (613,3), Darfo Boario Terme (533,7), Ghedi (487,5), Manerbio (483,8), Salò (466,1) e, con depositi oltre i 400 milioni di euro, Gussago (429,9), Ospitaletto (421,3) e Vestone (418,9).

La ricca documentazione della Banca d'Italia ci offre anche una panoramica del risparmio nei Comuni della provincia, almeno in quelli che contano 3 o più sportelli bancari poichè quando il numero degli sportelli è inferiore a 3, i dati non vengono avvalorati per non violare il segreto statistico. Peraltro, se guardiamo al dato complessivo dei comuni «oscurati» dalla statistica di Banca d'Italia, la tendenza all'incremento dei depositi si conferma nettamente poiché l'ammontare dei depositi bancari passa dai 3,39 miliardi del 2019 ai 4,1 miliardi del 2020, pari al + 21,1%.

Tutti i Comuni con maggiori quote di depositi bancari segnano un aumento in doppia cifra, con la sola eccezione di Vestone (-35,2 milioni di euro -7,2%) e Manerba del Garda (-14,7, -11,2%) che registrano una riduzione dei depositi bancari tra il 2020 e il 2019.

Lumezzane spicca per il valore dell'incremento, Pontevico per la percentuale

Tra i centri con maggiori depositi bancari l’incremento più elevato si registra a Lumezzane, dove i depositi bancari nel 2020 salgono di 155,7 milioni di euro, pari al +23,8% mentre tassi di incremento di poco inferiori si leggono a Manerbio (+85,9 milioni di euro, +21,6%) e Darfo Boario Terme (+92,3, +20,9%). Considerando gli altri Comuni maggiori spicca Pontevico dove si registra un aumento dei depositi della clientela pari a +102 milioni di euro, il sesto valore per entità in provincia, pari ad un +89,9%. Aumenti dei depositi bancari doppi rispetto alla media provinciale si registrano Flero (+56,8 milioni, +33,2%), Villa Carcina (+64, +30,5%), Adro (+41,+29,4%). Incrementi rilevanti e superiori al + 20% si registrano anche a Cologne, Isorella, Lonato del Garda, Capriolo, Dello, Erbusco, Borgosatollo, Sabbio Chiese e Roè Volciano. Per la statistica Malonno svetta nella graduatoria con un incremento dei depositi di 7,7 milioni, pari al +93,1%.

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