Economia

Le imprese bresciane si concentrano sui bandi di «ricerca & sviluppo»

Gli strumenti per aumentare la competitività delle aziende del territorio attraverso l'innovazione
Ricerca e sviluppo al centro del Programma regionale - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ricerca e sviluppo al centro del Programma regionale - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con i suoi 221,1 miliardi di euro, è lo strumento offerto dal Governo italiano per la ripresa economica post pandemia: un pacchetto di investimenti e riforme che si pongono l'obiettivo di risollevare le aziende italiane nell'arco temporale di 6 anni, dal 2021 al 2026. Le opportunità per le aziende sono quindi veramente molte e variegate, in particolare essendo le imprese bresciane estremamente performanti nell'innovazione ci concentreremo sui bandi legati alla Ricerca&Sviluppo.

I bandi

Con l'ultima legge di Bilancio, il bonus si trasforma in credito di imposta e viene inserito all'interno del pacchetto «transizione 4.0». Tale misura punta a sviluppare e migliorare la competitività dell'industria italiana nel mondo, grazie ad un sostegno economico alle aziende impegnate nel percorso di innovazione tecnologica. Sono molte le agevolazioni che grazie al Pnrr e alla Legge di Bilancio hanno ricevuto un ri-finanziamento e sono quindi tornate a disposizione delle Pmi.

Un esempio su tutti è rappresentato dal rifinanziamento tramite la legge di Bilancio della Nuova Sabatini (PMI) (beni strumentali, importo compreso tra 20 mila euro e 4 mln) con 900.000.000 euro.

Chi può accedere

«Il Bonus Ricerca e Sviluppo è una misura a cui possono accedere tutte le aziende residenti sul territorio italiano che investano nel campo dell'innovazione tecnologica, ecologica e del design, indipendentemente dal settore economico di appartenenza, dal regime contabile o dalla dimensione - spiega Giovanni Salemi, Ad di ALA Finanza Agevolata -. Di fatto la ricerca e sviluppo viene già fatta quotidianamente da moltissime aziende ed accedervi è più facile di quello che si possa pensare».

Come funziona

Grazie a questa agevolazione - che si pone un limite di 4 milioni di euro per il 2022 - è possibile recuperare sotto forma di credito d'imposta fino al 20% delle spese sostenute per questa tipologia di investimento. Gli investimenti per poter accedere al bonus devono essere fatti con attività nelle seguenti definizioni: attività fondamentali di ricerca; attività di ricerca industriale; sperimentazione in ambito scientifico e tecnologico.

Per poter accedere al credito d'imposta ricerca e sviluppo è necessario indicarlo all'interno della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d'imposta successivi, fino a quando si conclude l'utilizzo.

I documenti

Il bonus può essere fruito esclusivamente in forma di compensazione a partire dal periodo d'imposta successivo a quello di sostenimento delle spese. Quindi, dopo aver presentato il modello F24 all'Agenzia delle Entrate, il bonus viene corrisposto attraverso tre rate annuali di pari importo. Per ottenere il bonus è necessario allegare anche altri documenti quali: la certificazione della documentazione a opera di un revisore legale o di una società di revisione, che attesti le spese; la comunicazione al ministero dello Sviluppo Economico; una relazione tecnica che illustri i contenuti e i risultati delle attività ammissibili e le finalità.

«È evidente come queste agevolazioni siano estremamente interessanti per le aziende poichè la molteplicità delle tipologie di investimento è spendibile in una notevole quantità di settori - ci spiega Hermes Bianchetti, responsabile Divisione Business di Banca Valsabbina -. Per questo motivo, Banca Valsabbina e ALA Finanza Agevolata lavorano insieme in prima linea per informare e supportare il tessuto imprenditoriale bresciano nell'accesso alle migliori opportunità attualmente attive: molto spesso la conoscenza di un'agevolazione e la riduzione dei tempi di risposta al cliente possono fare la differenza per le PMI del territorio».

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