Economia

Villetta o condominio: riqualificare con il salto di classe

Gli interventi «trainanti» sono indispensabili. La cessione del credito è la grande novità
Superbonus 110%: un'occasione anche per i condomini
Superbonus 110%: un'occasione anche per i condomini
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Una grande occasione offerta alle famiglie per rimettere a nuovo, riqualificare energicamente, ridare valore immobiliare alla propria casa (prima o seconda). Ma anche un’opportunità per imprese, piccole e medie, di riavviare la propria attività e rimettere in moto il Paese. Il decreto Rilancio, approvato dal Parlamento lo scorso 16 luglio, parte dal mattone per fare ripartire l’Italia. La misura è il nuovo Bonus Casa che consente, per le spese di ristrutturazione sostenute dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021 una detrazione Irpef e Ires del 110% (le precedenti agevolazioni fiscali consentivano di accedere a detrazioni del 65% della spesa sostenuta, dal 70% all’85% per i condomini).

Per quanto riguarda gli interventi che accedono al nuovo Ecobonus, il Decreto Rilancio ha previsto degli interventi cosiddetti trainanti, ovvero necessari per accedere alla detrazione del 110%: questi riguardano in particolare l’isolamento termico dell’involucro dell’edificio e l’intervento di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti; e gli interventi antisismici cosiddetti speciali. Per beneficiare della detrazione al 110%, occorre assicurare, oltre al rispetto dei requisiti tecnici minimi indicati dalla legge, il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, oppure il conseguimento della classe energetica più alta, «da dimostrare mediante l’Attestato di Prestazione Energetica (Ape).

Quali spese rientrano nel superbonus? Si parte dagli interventi «trainanti», cioè, quelli dell’efficientamento energetico, il «cappotto termico» che devono riguardare almeno il 25% della superficie disperdente calore e prevedere una spesa massima di 50mila euro (la spesa è inferiore per i condomini). Per quanto riguarda gli interventi più tradizionali di sostituzione dell’impianto termico con sistemi più performanti, sempre «trainanti», la spesa massima scende a 20mila euro (anche in questo caso da moltiplicare per ogni unità abitativa nel caso di condominio da due a otto unità immobiliari, 15.000 se di più) per caldaia a condensazione (ma solo se di classe A), pompe di calore, impianti geotermici, impianti di microcogenerazione e fotovoltaico.

Il maxibonus 110%, riconosce a chi ha sostenuto le spese il diritto di vedersi restituire la somma in cinque anni, sotto forma di detrazione dell’Irpef nella dichiarazione dei redditi. Ma la novità più interessante del Bonus Casa 110% è la possibilità di cedere il credito d’imposta. In questo modo il contribuente potrà avere i costi di riqualificazione completamente coperti, non di tasca propria, bensì dalle imprese, dai fornitori o dalle banche, attraverso la formula - strumento finanziario innovativo - della cessione del credito e dello sconto in fattura.

Secondo il decreto Rilancio può essere l’impresa edile che esegue i lavori a recuperare l’importo anticipato in due modi: sotto forma di credito di imposta, da inserire in dichiarazione dei redditi, oppure cedendo a sua volta lo stesso credito ad altri soggetti, per esempio una banca. Gli istituti di credito avranno un ruolo centrale nella buona riuscita dell’operazione. Le banche si stanno attrezzando, Banca Valsabbina ad esempio ha creato un’offerta specifica, mettendo a disposizione risorse e consulenza necessaria.

In queste settimane alla redazione Economia del Giornale di Brescia sono arrivate numerose lettere, mail, telefonate di lettori che chiedevano informazioni sulle opportunità offerte dal Bonus Casa 110%. Quali le misure? Come beneficiare? Come interpretare ogni specifico caso, in relazione alle norme? Come sciogliere nodi tecnici dell’operazione? Per questa ragione Il Giornale di Brescia - in collaborazione con Numerica ed un gruppo di partner istituzionali (tra i quali Ance Brescia, Confartigianato, Associazione Artigiani, Banca Valsabbina, Ordine degli Ingegneri di Brescia, Anaci Brescia) - ha voluto essere a fianco dei lettori e delle famiglie bresciane, con un progetto «di servizio». Iniziativa crossmediale, con pagine dedicate sul Giornale di Brescia ogni martedì per 12 settimane; un canale online sul sito del GdB aggiornato quotidianamente; programmi specifici su Teletutto e Radio Bresciasette.

La redazione multimediale sarà affiancata da un pool di professionisti (fiscalisti, ingegneri, analisti della finanzia, esperti di condominio) che risponderanno ai quesititi inviati dai lettori alla casella di posta elettronica bonuscasa@giornaledibrescia.it. Tutte le risposte verranno pubblicare sul nostro portale online; molte troveranno spazio ogni settimana sulle pagine del giornale accanto agli approfondimenti.

 

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