Economia

Per i serramenti detrazione del 110% col salto di 2 classi

Il Superbonus viene meno se si cambia posizione o forma dei serramenti. Attenzione ai tetti di spesa
La sostituzione dei serramenti: la detrazione del 110% è possibile se si fa il salto di due classi energetiche
La sostituzione dei serramenti: la detrazione del 110% è possibile se si fa il salto di due classi energetiche
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Porte, finestre, persiane e tapparelle, in una parola i serramenti di casa, sono uno dei lavori che sta coinvolgendo il maggior numero di persone interessate ai risparmiosi sgravi del bonus 110%.

Sostituire porte e finestre infatti è generalmente meno impegnativo economicamente e soprattutto meno invasivo per il nostro ambiente domestico rispetto agli interventi edili su muri, tetti o pavimenti. Nonostante questo avere infissi nuovi a prova di spiffero, con vetri doppi o tripli resistenti al gelo, garantisce alla casa un bel salto di qualità sia contro freddo e caldo, sia nella protezione dai rumori fastidiosi che provengono da strade, parcheggi o attività vicine.

Ad approfondire l'argomento ci ha pensato anche la trasmissione Bonus Casa di Teletutto ( canale 12 del digitale terrestre ogni mercoledì alle 20.05) dove sono intervenuti gli specialisti Ippolita Chiarolini (segretario dell'Ordine degli ingegneri di Brescia), Marco Valenti (commercialista) e Andrea Galli (responsabile commerciale di Italserramenti).

La cosa fondamentale ricordata dagli esperti è la «condizione dei serramenti» nella normativa del superbonus. Non va mai dimenticato che i serramenti non possono essere sostituiti con il 110% facendo solo quel lavoro. L'accesso al 110% è possibile solo se alla sostituzione di porte o finestre si accompagna un lavoro cosi detto «trainante» o principale, cioè la sostituzione della caldaia o l'isolamento termico con «cappotto» di buona parte delle pareti dell'edificio.

Ma non è finita: una volta fatti i lavori pianificati, l'accesso ai vantaggi del superbonus verrà accordato solo quando l'abitazione avrà avuto un miglioramento di due classi nella graduatoria delle prestazioni energetiche, per esempio da E a C, da C ad A, o da B ad A+. Un passo importante e non scontato questo, a cui - come osservato dal responsabile della serramentistica di Italserramenti, Andrea Galli - «porte, finestre e tapparelle danno un apporto fondamentale, sigillando il nostro interno casa da ogni situazione esterna in modo determinante».

«I tempi per garantirsi un intervento vantaggioso in quest'ambito - ha specificato il commercialista Valenti - sono stati recentemente rivisti, comprendendo per l'effettuazione dei pagamenti non più solo l'intero 2021 ma anche i primi sei mesi del 2022. Le quote che si possono portare in detrazione sono cinque per i pagamenti fatti nel 2021 e quattro per quelli del primo semestre dell'anno prossimo».

Il tetto massimo di spesa fissato dal legislatore è di 60.000 euro per abitazione. Ogni proprietario può giovarsene per massimo due unità immobiliari. I limiti di spesa al metro quadro variano da regione a regione, e sono stati calcolati prendendo come unità di misura i preziari unificanti del Genio civile. «Un'altra particolarità concessa ai serramenti - ha ricordato l'ingegner Chiarolini - è la possibilità di sostituirli anche in edifici dei centri storici tutelati dalle Soprintendenze ai beni architettonici».

Tra le prescrizioni normative da sottolineare con il «rosso», per non incappare in sorprese sgradite in caso di ristrutturazioni radicali, è l'impossibilità di fruire della detrazione del 110% quando si varia la dimensione o la posizione di una finestra, di una porta o di un portone. La legge infatti sembra orientata ad accettare sostituzioni «solo a parità di superficie e di forma», precisando che «le bucature non possono essere modificate tranne che per una percentuale di tolleranza del 2%», qualora durante i lavori subentrino ragioni tecniche non eludibili in altri modi.

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