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Premier Lussemburgo: "Tornare a controlli frontiere regresso del progetto Ue"

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BRUXELLES, 07 OTT - "Schengen è un indiscutibile simbolo del legame e della tolleranza dei cittadini europei. È l'espressione stessa della pace in Europa." Lo ha dichiarato il primo ministro del Lussemburgo Luc Frieden nel suo discorso solenne alla plena ria del Parlamento europeo a Strasburgo. "Se la guerra serve a spostare confini, la loro assenza è la dichiarazione di un impegno per la pace duratura", ha affermato, avvertendo che "una duratura reintroduzione dei controlli alle frontiere non sarebbe solo un peso per la nostra economia, ma anche un regresso per l'intero progetto europeo e per i valori che esso rappresenta".

Frieden ha sottolineato che "Schengen si fonda su tre pilastri ugualmente importanti: la libertà di movimento alle frontiere interne, la cooperazione di polizia e i controlli comuni alle frontiere esterne". "Una vera gestione della migrazione irregolare verso l'Europa può essere garantita solo alle frontiere esterne", ha affermato, aggiungendo che "serve una politica che unisca cuore e ragione. Il diritto d'asilo deve restare un elemento non negoziabile della nostra comune umanità." Il premier ha infine chiesto "una rapida e completa attuazione del Patto su migrazione e asilo" e "un piano d'azione politico che ci permetta di ridurre gradualmente i controlli interni", per ritrovare "la via verso frontiere aperte e una libertà che rimane la nostra più grande forza". 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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